Pepe Escobar – Strategic Culture Foundation – 26 marzo 2024
Cominciamo con la possibile catena di eventi che potrebbe aver portato all’attacco terroristico alla Crocus Hall. Questo è quanto di più esplosivo ci possa essere. Fonti di intelligence a Mosca confermano con discrezione che questa è una delle principali linee di indagine dell’FSB.
4 dicembre 2023. L’ex presidente degli Stati Maggiori Riuniti, il generale Mark Milley, a soli 3 mesi dal suo pensionamento, dichiara al Washington Post, portavoce della CIA, che: “Non ci dovrebbe essere nessun russo che va a dormire senza chiedersi se verrà sgozzato nel cuore della notte (…) Bisogna tornare lì e creare una campagna dietro le linee“.
4 gennaio 2024: in un’intervista con ABC News, il “capo delle spie” Kyrylo Budanov (capo della direzione principale dell’intelligence del Ministero della Difesa ucraino dal 2020, N.d.T.) definisce la tabella di marcia: colpire “sempre più in profondità” in Russia.
31 gennaio: Victoria Nuland si reca a Kiev e incontra Budanov. Poi, in una conferenza stampa ambigua, tenuta di notte nel mezzo di una strada vuota, promette “brutte sorprese” a Putin: un codice per una guerra asimmetrica.
22 febbraio: Nuland si presenta a un evento del Center for Strategic and International Studies (CSIS) e ribadisce le “brutte sorprese” e la guerra asimmetrica. Questo può essere interpretato come il segnale definitivo per Budanov di iniziare ad avviare le operazioni sporche.
25 febbraio: il New York Times pubblica un articolo sulle cellule della CIA in Ucraina: nulla che l’intelligence russa non sappia già.
Poi, una tregua fino al 5 marzo, quando potrebbe essere in atto un cruciale gioco di ombre. Scenario privilegiato: la Nuland è stata uno dei principali ideatori di operazioni sporche insieme alla CIA e al GUR ucraino (Budanov). Le fazioni rivali dello Stato profondo ne sono venute a conoscenza e hanno manovrato per “eliminarla” in un modo o nell’altro – perché l’intelligence russa avrebbe inevitabilmente collegato i punti.
Ma la Nuland, in realtà, non è ancora “in pensione”; si presenta ancora come Sottosegretario di Stato per gli Affari Politici e si è presentata recentemente a Roma ad un incontro legato al G7, anche se il suo nuovo lavoro, in teoria, sembra essere alla Columbia University (una manovra di Hillary Clinton).
Nel frattempo, le risorse per una grande “brutta sorpresa” sono già sul posto, all’oscuro e totalmente fuori dai radar. Non è [più] possibile annullare l’operazione.
5 marzo: il “piccolo” Blinken annuncia formalmente il “pensionamento” della Nuland.
7 marzo: almeno un tagiko tra i quattro membri del commando del terrore visita la Crocus Hall e si fa fotografare.
7-8 marzo, notte: le ambasciate statunitense e britannica annunciano simultaneamente un possibile attacco terroristico a Mosca, intimando ai propri cittadini di evitare “concerti” e raduni nei prossimi due giorni.
9 marzo: il popolarissimo cantante patriottico russo Shaman si esibisce alla Crocus Hall. Potrebbe essere stata l’occasione scelta con cura per la “brutta sorpresa”, poiché cade a pochi giorni dalle elezioni presidenziali, dal 15 al 17 marzo. Ma la sicurezza alla Crocus era massiccia e l’operazione è stata rimandata.
22 marzo: attacco terroristico al Crocus City Hall.
ISIS-K: il vespaio estremo
Il collegamento con Budanov è tradito dal modus operandi – simile ai precedenti attacchi terroristici dell’intelligence ucraina contro Daria Dugina e Vladimir Tatarsky: ricognizione ravvicinata per giorni, persino settimane; il colpo; e poi una corsa verso il confine.
E questo ci porta al collegamento con il Tagikistan.
Sembra che ci siano molti buchi nella narrazione inventata dal gruppo di straccioni che si sono trasformati in assassini di massa: hanno seguito un predicatore islamista su Telegram; è stata offerta quella che è stata poi stabilita come una misera cifra di 500 mila rubli (circa 4.500 dollari) perché i quattro sparassero a persone a caso in una sala da concerto; hanno inviato metà dei fondi via Telegram; sono stati indirizzati a un deposito di armi dove hanno trovato fucili d’assalto AK-12 e bombe a mano.
I video mostrano che hanno usato le mitragliatrici come professionisti; i colpi erano precisi, brevi raffiche o colpo singolo; nessun tipo di panico; uso efficace delle bombe a mano; sono fuggiti dalla scena in un lampo, dissolvendosi, quasi in tempo per prendere la “finestra” che li avrebbe portati oltre il confine con l’Ucraina.
Tutto questo richiede allenamento. E questo vale anche per affrontare un brutto contro-interrogatorio. Tuttavia, sembra che l’FSB li abbia spezzati tutti, letteralmente.
È emerso un potenziale responsabile, di nome Abdullo Buriyev. L’intelligence turca lo aveva già identificato come un responsabile dell’ISIS-K, o Wilayat Khorasan in Afghanistan. Uno dei membri del commando alla Crocus Hall ha dichiarato all’FSB che il “conoscente” Abdullo li ha aiutati a comprare l’auto per l’operazione.
E questo ci porta all’enorme vespaio che collega tutti i punti: l’ISIS-K.
Il presunto emiro dell’ISIS-K, dal 2020, è un afghano tagico, Sanaullah Ghafari. Non è stato ucciso in Afghanistan nel giugno del 2023, come sostengono gli americani: potrebbe essere attualmente rintanato nel Balochistan, in Pakistan.
Ma la vera persona di interesse non è il tagiko Ghafari, bensì il ceceno Abdul Hakim al-Shishani, ex leader del gruppo jihadista Ajnad al-Kavkaz (“Soldati del Caucaso”), che combatteva contro il governo di Damasco a Idlib ed è poi fuggito in Ucraina a causa di una repressione da parte di Hayat Tahrir al-Sham (HTS) – in un’altra di quelle classiche dispute inter-jihadi.
Shishani è stato avvistato al confine con Belgorod durante il recente attacco architettato dall’intelligence ucraina all’interno della Russia. Un altro latore di “brutte sorprese“.
Shishani era in Ucraina da oltre due anni d aveva acquisito la cittadinanza. Di fatto è il collegamento ideale tra le bande di Idlib in Siria e il GUR a Kiev, poiché i suoi ceceni lavoravano a stretto contatto con Jabhat al-Nusra, che era praticamente indistinguibile dall’ISIS.
Shishani, ferocemente anti-Assad, anti-Putin e anti-Kadyrov, è il classico “ribelle moderato” pubblicizzato per anni come “combattente per la libertà” dalla CIA e dal Pentagono.
Sembra che alcuni dei quattro sfortunati tagiki abbiano seguito l’indottrinamento ideologico/religioso dispensato su Internet da Wilayat Khorasan, o ISIS-K, in una chat room chiamata Rahnamo ba Khuroson.
Il gioco di indottrinamento è stato supervisionato da un tagiko, Salmon Khurosoni. È lui che ha fatto la prima mossa per reclutare il commando. Khurosoni è probabilmente un messaggero tra l’ISIS-K e la CIA.
Il problema è che il modus operandi dell’ISIS-K per qualsiasi attacco non prevede mai un pugno di dollari: la promessa è il paradiso attraverso il martirio. Eppure in questo caso sembra che sia stato lo stesso Khurosoni ad approvare la ricompensa di 500 mila rubli.
Dopo che il responsabile Buriyev ha trasmesso le istruzioni, il commando ha inviato a Khurosoni il bayat, la promessa di fedeltà all’ISIS. L’Ucraina poteva non essere la loro destinazione finale. Un altro collegamento con l’intelligence straniera – non identificato dalle fonti dell’FSB – li avrebbe mandati in Turchia e poi in Afghanistan.
È proprio lì che si trova Khurosoni, la possibile mente ideologica dietro la strage alla Crocus Hall. Ma, cosa fondamentale, non è il cliente.
La storia d’amore dell’Ucraina con le bande di terroristi
I servizi segreti ucraini, SBU e GUR, hanno utilizzato la galassia del terrore “islamico” a loro piacimento sin dalla prima guerra di Cecenia, a metà degli anni Novanta. Milley e Nuland ovviamente lo sapevano, visto che in passato ci sono state gravi fratture, ad esempio, tra il GUR e la CIA.
In seguito alla simbiosi di qualsiasi governo ucraino dopo il 1991 con gruppi terroristici/jihadisti assortiti, Kiev dopo Maidan ha potenziato questi legami, in particolare con le bande di Idlib e con i gruppi del Caucaso settentrionale, dallo Shishani ceceno all’ISIS in Siria e poi all’ISIS-K. Il GUR mira abitualmente a reclutare i membri dell’ISIS e dell’ISIS-K tramite chat-room online. Esattamente il modus operandi che ha portato alla Crocus Hall.
Un’associazione “Azan”, fondata nel 2017 da Anvar Derkach, membro di Hizb ut-Tahrir, facilita di fatto la vita dei terroristi in Ucraina, tatari di Crimea compresi – dall’alloggio all’assistenza giuridica.
L’indagine dell’FSB sta definendo una pista: l’attacco alla Crocus Hall è stato pianificato da professionisti – e non certo da un gruppo di scartine tagiche dal basso quoziente intellettivo. Non dall’ISIS-K, ma dal GUR. Un classico false flag, con gli sprovveduti tagiki che avevano l’impressione di lavorare per l’ISIS-K.
L’indagine dell’FSB sta anche svelando il modus operandi standard del terrore online, ovunque. Un reclutatore si concentra su un profilo specifico; si adatta al candidato, soprattutto al suo – basso – quoziente intellettivo; gli fornisce il minimo necessario per un lavoro; poi il candidato/esecutore diventa usa e getta.
Tutti in Russia ricordano che durante il primo attacco al ponte di Crimea, l’autista del camion kamikaze era beatamente ignaro di ciò che stava trasportando,
Per quanto riguarda l’ISIS, chiunque segua seriamente l’Asia occidentale sa che si tratta di una gigantesca truffa di diversione, con gli americani che trasferiscono gli operativi dell’ISIS dalla base di Al-Tanf all’Eufrate orientale, e poi in Afghanistan dopo l’umiliante “ritiro” dell’Egemone. Il progetto ISIS-K è iniziato in realtà nel 2021, dopo che è diventato inutile usare gli scagnozzi dell’ISIS importati dalla Siria per bloccare l’inesorabile avanzata dei Talebani.
L’asso dei corrispondenti di guerra russi Marat Khairullin ha aggiunto un altro succulento boccone a questa divertente insalata: ha svelato in modo convincente l’angolazione dell’MI6 nell’attacco terroristico alla Crocus City Hall (in inglese qui, in due parti, postato da “S”).
L’FSB è proprio nel bel mezzo del minuzioso processo di decifrazione della maggior parte, se non di tutte le connessioni ISIS-K-CIA/MI6. Una volta stabilito tutto, ci sarà da pagare l’inferno.
Ma non sarà la fine della storia. Innumerevoli reti terroristiche non sono controllate dall’intelligence occidentale – anche se lavorano con l’intelligence occidentale attraverso intermediari, di solito “predicatori” salafiti che trattano con le agenzie di intelligence saudite e del Golfo.
Il caso della CIA che vola con elicotteri “neri” per prelevare jihadisti dalla Siria e scaricarli in Afghanistan è più un’eccezione – in termini di contatti diretti – che la norma. Pertanto, l’FSB e il Cremlino saranno molto cauti quando si tratterà di accusare direttamente la CIA e l’MI6 di gestire queste reti.
Ma anche con una plausibile negazione, l’indagine sull’attacco alla Crocus Hall sembra portare esattamente dove Mosca vuole: scoprire l’intermediario cruciale. E tutto sembra puntare a Budanov e ai suoi scagnozzi.
Ramzan Kadyrov ha fornito un ulteriore indizio. Ha detto che i “curatori” della Crocus Hall hanno scelto di proposito di strumentalizzare elementi di una minoranza etnica – i tagiki – che parlano a malapena il russo per aprire nuove ferite in una nazione multinazionale dove decine di etnie convivono da secoli.
Alla fine, non ha funzionato. La popolazione russa ha dato al Cremlino totale carta bianca per somministrare punizioni durissime, ovunque e comunque.
Pepe Escobar è un analista geopolitico e autore indipendente. Il suo ultimo libro è Raging Twenties. È stato politicamente cancellato da Facebook e Twitter. È possibile seguirlo su su Telegram.
Link: https://strategic-culture.su/news/2024/03/26/the-nuland-budanov-tajik-crocus-connection/
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