Il telelavoro dimostra l’assurdità, l’inefficienza e lo spreco nel mondo del lavoro

“Pur essendo perfettamente in grado di lavorare da casa (con l’ausilio del computer, n.d.a.), in pigiama, stesi sul divano, le aziende continuano a farci andare inspiegabilmente tutte le mattine in ufficio”.  Questo era quello che scrivevamo con Simone Perotti sul libro Ufficio di scollocamento nel 2012. C’è voluta tutta l’Italia reclusa per capire l’ovvio e cioè, dato che molte persone lavorano davanti a un computer, che lo facciano da casa o sul posto di lavoro, spesso cambia davvero poco.  

Se questo era possibile da anni e non è stato fatto, allora significa che la gente è stata presa letteralmente in giro da datori di lavoro privati e pubblici. Ed è veramente particolare notare che si incensa la sfavillante tecnologia che ci fa essere tutti smart però alla prova dei fatti la stupidità impera.

Ma non c’è solo la grande presa in giro bensì anche lo spreco di tempo per andare poi in posti di lavoro dove può succedere che le persone si detestino fra loro e siano comunque costrette a condividere spazi comuni con tutti i problemi e disagi psicologici che ciò comporta. E le ulteriori tristi e pesanti conseguenze sono le città imbottigliate dal traffico e da mezzi pubblici strapieni alle stesse ore in cui tutti si muovono insieme con relativo inquinamento, sprechi energetici, costi di carburante, assicurazioni, manutenzioni auto, incidenti con morti e feriti,  pagamento di mezzi pubblici, stress, esaurimenti, medicine, salute e quindi altri soldi che se ne vanno.

E che dire di tutti quegli spostamenti lavorativi anche internazionali fatti con aerei che inquinano l’impossibile, quando spesso basta una video conferenza? E questo sarebbe il sistema per cui vale la pena di lavorare? Questo sarebbe il progresso, la civiltà? Probabilmente nel medioevo erano più efficienti, di sicuro inquinavano meno di noi “moderni”. Ma non c’è di che stupirsi perché l’essenza della crescita del Prodotto Interno Lordo è proprio quella di un sistema inefficiente,  senza senso, che fa perdere tempo, spreca risorse, crea inquinamento e malattie per perseguire l’unico obiettivo che ha: garantire ai ricchi di diventare sempre più ricchi, così come dimostrano tutti i dati statistici.  

E se quindi il telelavoro era una buona soluzione e non è stata adottata, quanti soldi sono stati buttati dallo Stato e dalle imprese che poi ci dicono sempre di non avere soldi? Ma chi ci crede più alle balle che ci raccontano? Però queste banalità i grandi cervelli al comando, i grandi manager pagati a peso d’oro forse in virtù proprio della loro incompetenza, non le capiscono, tanto a questi soggetti non importa di chi alla fine ci rimette in salute, tempo e denaro, perché quelli siamo sempre noi. 

Da questo mondo del lavoro comandato dalla pura follia non ci si può che scollocare, così come indicavamo con Simone Perotti già quasi un decennio fa. Abbiamo perso molto tempo, cerchiamo di recuperarlo. Quindi ben venga il telelavoro se riduce costi, stress, inquinamento, malattie, consumi, spostamenti inutili. E visto che  dovrebbe efficientizzare le attività e fare risparmiare soldi a tutti, si potrà di conseguenza lavorare meno e dedicare più tempo ai propri interessi, ai lavori manuali, alla cultura, ai propri cari, agli amici, all’ambiente e al prossimo in generale, attività che non fa mai male.

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