Il vero motivo della profonda disuguaglianza sociale in Germania


La distribuzione dei patrimoni privati in Germania è molto piu’ disomogenea rispetto a quanto accade negli altri paesi europei. 
Nel commento precedente ho parlato di alcuni dati recenti, i quali ci mostrano come in Germania la ricchezza reale dei milionari sia molto più alta di quanto si pensasse e che di conseguenza, anche la disuguaglianza complessiva nella distribuzione dei patrimoni è molto più alta di quanto ipotizzato finora. Ciò che in Germania rende così insolita la distribuzione della ricchezza è il fatto che moltissime persone hanno pochi o nessun risparmio, oppure si trovano addirittura in una situazione di indebitamento netto. E per questa ragione devono necessariamente fare affidamento sullo Stato sociale. Hanno relativamente poca responsabilità personale e poco spazio di manovra per se stessi e per le loro famiglie – soprattutto ora, nella crisi causata dal coronavirus. Ma questa elevata disuguaglianza in termini di patrimonio è un problema? E per chi? Per rispondere, abbiamo bisogno di saperne di più sulla distribuzione e sulla natura di questa ricchezza.


In Germania ci sono poco meno di un milione di milionari, vale a dire circa l’1,5% di tutti gli adulti del paese.
 All’altro estremo, ci sono invece circa 16 milioni di cittadini che non hanno risparmi netti o sono addirittura indebitati. È giusto? Molti studi dimostrano che noi tedeschi associamo la giustizia sociale principalmente con i risultati raggiunti e con un adeguato soddisfacimento dei bisogni. Per contro, la stragrande maggioranza dei tedeschi non considererebbe equa una distribuzione uniforme degli asset o del reddito. Ciò significa che molti considerano equo un elevato livello di ricchezza, se questo è dovuto essenzialmente alle prestazioni e al merito dell’individuo.


Un nuovo studio del DIW di Berlino ci mostra che i milionari in Germania hanno sei caratteristiche comuni:
 sono insolitamente molto spesso maschi, di mezza età o più anziani, non hanno un background migratorio, provengono dalla Germania occidentale, sono ben istruiti e spesso lavorano in proprio. Tre di queste caratteristiche sono molto compatibili con il principio del merito: se le persone si impegnano per raggiungere un buon livello di istruzione e formazione e corrono il rischio di mettersi in proprio (la maggior parte di coloro che ci provano poi fallisce, spesso anche più di una volta), allora il patrimonio sarà il risultato di una prestazione individuale. Inoltre, il fatto che le persone possano accumulare una fortuna solo nella mezza età o in vecchiaia sembrerebbe logico e di per sé non è ingiusto.


Ad essere problematiche sono invece altre 3 caratteristiche.
 Perché non c’è assolutamente nessuna buona ragione perché il genere, la provenienza geografica o il background migratorio di per sé – se si tralasciano tutti gli altri fattori di influenza rilevanti come l’istruzione – debbano influenzare il patrimonio o il reddito. Ci sono molti studi scientifici a dimostrare che queste tre caratteristiche giocano un ruolo determinante anche nel mercato del lavoro. Ma la ragione più importante delle grandi differenze patrimoniali in Germania è un’altra: la ricchezza ereditata.


Le eredità in contraddizione con il principio del merito


Più della metà di tutta la ricchezza privata nella Germania di oggi,
 non è stata guadagnata o creata con le proprie mani, ma è frutto di eredità e donazioni. E questo contraddice con il principio del merito (e naturalmente con il principio della necessità). Infatti, solo poco più di una persona su tre eredita un patrimonio.


Sono soprattutto i milionari ad aver ereditato gran parte del loro patrimonio, di solito sotto forma di beni aziendali e immobili. 
Due terzi delle eredità fatte di società trasferite in esenzione d’imposta vanno agli eredi maschi, solo un terzo agli eredi di sesso femminile. Il 41 % del patrimonio dei milionari è costituito da immobili, il 43 % da attività commerciali. Al contrario, le persone con pochi beni di solito non possiedono una casa di proprietà, hanno pochi risparmi sul loro conto e forse neanche un’auto. Gli adulti nella metà inferiore della distribuzione della ricchezza, in Germania hanno in media una ricchezza netta di circa 3.600 euro.


Per molti un’eredità è una grande fortuna. Significa sicurezza, apre nuove opportunità professionali oppure la possibilità di continuare le vecchie tradizioni familiari
. Soprattutto per le famiglie piu’ giovani nelle grandi città, un’eredità a volte è l’unica possibilità per potersi permettere un buon appartamento in una buona posizione. Non deve quindi sorprendere che i sondaggi mostrano chiaramente che molti tedeschi sono contrari ad un aumento dell’imposta di successione.


Qui sorgono tuttavia due problemi fondamentali.
 Da un lato, le grandi eredità pagano un’imposta di successione notevolmente inferiore rispetto a quelle relativamente più piccole. In caso di successione, inoltre, i beni aziendali per lo più non vengono tassati. Questo spiega anche perché, prima della riforma dell’imposta sulle successioni, i tedeschi con più di 20 milioni di euro di eredità pagavano meno del 2% di imposta di successione, mentre le persone con una eredità fino a 500.000 euro pagavano più del 10%.


La riforma delle successioni può aver ridotto un po’ questo problema, che tuttavia è ben lungi dall’essere risolto.
 Prima o poi la questione dell’imposta di successione diventerà il pomo della discordia nel dibattito politico tedesco. Una radicale semplificazione dell’imposta di successione, ad esempio un’imposta del 10% su tutti i patrimoni, dopo le necessarie esenzioni, e senza eccezioni, sarebbe una soluzione saggia che verrebbe probabilmente percepita dalla società come equa.


Il secondo problema fondamentale è che molte persone con un basso reddito, poca istruzione e poche opportunità 
non hanno la fortuna di poter incassare un’eredità, ma dipendono completamente dal sistema della sicurezza sociale dello Stato. Lo Stato sociale tuttavia è una polizza assicurativa che protegge le persone dai rischi come la malattia o la disoccupazione, non uno strumento per lo sviluppo delle persone.


Il problema centrale: la mancanza di pari opportunità


Se le eredità sono così importanti, perché allora non dovrebbero essere tutte le persone ad avere la fortuna di ricevere un’eredità? 
L’idea di un’eredità come opportunità per la vita, che ho ripreso qualche tempo fa in questa rubrica, darebbe a ogni giovane un’eredità di 30.000 euro al completamento della propria formazione. Questi soldi potrebbero poi essere utilizzati liberamente da chiunque, ad esempio per un cambio di carriera, per un periodo di congedo dal lavoro per occuparsi dei parenti o per altri compiti socialmente importanti.


La mancanza di giustizia sociale percepita da molti in Germania, non riguarda tanto il fatto che in pochi possiedono molti beni, ma che molti abbiano così poco.
 Il problema centrale è e rimane che non ci sono pari opportunità: durante la loro vita lavorativa, molte persone non hanno neanche la possibilità di costruirsi un piccolo patrimonio e di poter programmare la propria vita al di là degli aiuti dello stato sociale. Eppure il denaro e l’indipendenza, come mostrerò nel prossimo commento, rendono le persone senza dubbio piu’ felici.

Pubblicato da Tommesh – ComeDonChisciotte.org
FONTE: http://vocidallagermania.blogspot.com/2020/07/la-vera-ragione-della-profonda.html

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