In cinquemila a Venezia: “Contro Putin, contro la NATO, disertiamo la guerra”.

“Contro Putin, contro la NATO: stop war! Disertiamo la guerra”. Sono queste le parole che aprono la manifestazione di Venezia, partita simbolicamente dal Monumento alla Partigiana, che rappresenta il tributo alle donne che hanno partecipato attivamente alla lotta contro il Nazifascismo.

La prima fila della manifestazione veneziana racconta subito l’animo di questo corteo, che si schiera dalla parte della pace senza se e senza ma. Al fianco degli studenti e delle studentesse, che hanno lanciato l’iniziativa, compaiono Emergency, l’ANPI e tante altre realtà che storicamente hanno fatto dell’antimilitarismo un fulcro del proprio agire politico.

Subiti dopo lo striscione di apertura si legge a caratteri cubitali ” Studenti contro la guerra”. Le nuove generazioni, che in una manciata di anni hanno fronteggiato gli effetti della crisi climatica, una pandemia, e ora una guerra alle porte del nostro Paese hanno immediatamente lanciato un appello ad attraversare la città, ad arrivare in Piazza San Marco per invocare la pace.

Una pace che, viene chiarito, può essere raggiunta solo con il disarmo definitivo di tutte le potenze mondiali.

Ad aprire la marcia sono le parole del collettivo universitario Li.S.C. Risuonano forti le parole disarmo, pace, diserzione. La corsa agli armamenti non è la soluzione: le armi portano solo morti e dolore. Viene citato Gino Strada: le guerre le fanno gli Stati, le fanno i potenti, e le conseguenze le pagano i civili.

Durante il tragitto la manifestazione si riempie sempre di più di persone. Migliaia di persone sono arrivate a Piazza San Marco. Una piazza gremita, piena, che vuole la pace e vuole dirlo a gran voce. Contro tutte le guerre, le persone riescono a trovare una casa comune da abitare nell’antimilitarismo. Migliaia di persone hanno invaso una piazza normalmente interdetta alle manifestazioni politiche. Ma di fronte alla guerra, di fronte a tutto questo, non sarebbe stato possibile lasciare che piazza San Marco restasse vuota e silente.

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