L’iniziativa denuncia la speculazione legata all’aumento del costo dei carburanti e dell’energia. «Il “caro-carburante” è solo uno degli aspetti del drammatico aumento del costo della vita che è iniziato ben prima del conflitto in Ucraina e ci attanaglia in una doppia morsa: da un lato impoverisce le nostre tasche gonfiando quelle di un pugno di miliardari, dall’altro aumenta la ricerca e l’estrazione di petrolio e gas, aumentando ancora il portato della crisi climatica in atto» si legge nel volantino di rivendicazione che attiviste e attivisti stanno distribuendo. Dal megafono viene lanciata anche la costruzione dello spezzone per la giustizia climatica e sociale al corteo di GKN di sabato prossimo a Firenze.
L’aumento del carburante, insieme a quello delle bollette, è uno delle speculazioni più spregevoli prodotte dalla guerra. Le ragioni di questi aumenti sono molto semplici: la nostra dipendenza dal fossile e dagli idrocarburi consente a poche multinazionali – tra le quali ENI – di concentrare una quantità enorme di ricchezze e potere.
In una regione dove la maggior parte delle persone vive nelle aree extraurbane, non raggiunte dai trasporti pubblici, la dipendenza dall’automobile è un fatto. Ci si sposta per lavorare, per consumare e per semplice necessità: azioni quotidiane che sono diventate oggi quasi “un lusso”. Un circolo vizioso che è frutto di un modello di sviluppo “malato”, che distrugge la natura, depreda le risorse e impoverisce tutte e tutti noi, giorno dopo giorno. In tutto questo, la politica decide di continuare scaricare verso il basso i costi della finta transizione energetica e della guerra: aumenta con grande facilità le spese militari, ma da mesi non interviene per calmierare i prezzi, togliere le accise sui carburanti o attuare politiche di sostegno al reddito.
In seguito i punti e le parole d’ordine dell’iniziativa:
In questo gioco al massacro, è necessario rialzare la testa, imporre una visione del mondo più equa, democratica ed ecologica. Per questa ragione vogliamo sostenere una battaglia sociale e politica, basata sui seguenti punti:
– Eliminazione immediata delle accise su carburanti, energia elettrica e gas
– Eliminazione della tassazione indiretta, che incide in maniera pesante sulle fasce di reddito più basse, ed aumentare il livello di tassazione progressiva
– Definanziamento completo delle spese militari e di polizia
– Introduzione di una tassazione che colpisca le grandi rendite finanziarie e i grandi patrimoni mobiliari e immobiliari
– Redistribuzione dei profitti di ENI e di tutte le multinazionali del fossile e imporre loro la bonifica di tutti i territori depredati e devastati
– Calmierazione dei generi di prima necessità
– Introduzione di un reddito di base incondizionato e di un salario minimo, che siano continuamente aggiornati in base all’inflazione
– Blocco di tutti gli sfratti e dei licenziamenti
– Aumentare ovunque il trasporto pubblico urbano ed extra-urbano e favorire la mobilità alternativa