La crescente minaccia su Israele, le rivelazioni sull’Ucraina e l’”Era dell’oscurantismo anti-westfaliano”

Simplicius
simplicius76.substack.com

Un mix di aggiornamenti su alcuni articoli interessanti di oggi.

Israele

Sembra che anche gli israeliani si siano accorti di ciò che avevamo riportato qui sin dall’inizio della presa di potere dei “ribelli moderati” in Siria. Ora il mondo si sta rendendo conto di ciò che accade in questo nuovo grande gioco: l’articolo del Jerusalem Post cita praticamente parola per parola la mia precedente analisi:

Il comitato, istituito dal governo, avverte che le ambizioni della Turchia di ripristinare l’influenza dell’epoca ottomana potrebbero portare a un inasprimento delle tensioni con Israele, con una possibile escalation del conflitto.

Ricordiamo che Israele pensava di aver “sconfitto” l’Iran e invece ha ereditato un nemico molto più pericoloso, e ora comincia a capirlo:

“La minaccia proveniente dalla Siria potrebbe evolversi in qualcosa di ancora più pericoloso della minaccia iraniana”, si legge nel rapporto, che avverte che le forze sostenute dalla Turchia potrebbero agire come proxy, alimentando l’instabilità regionale.

Anche Netanyahu ha convalidato i risultati del citato rapporto Nagel:

Netanyahu ha parlato del rapporto, affermando: “Stiamo assistendo a cambiamenti fondamentali in Medio Oriente. L’Iran è stato a lungo la nostra più grande minaccia, ma nuove forze stanno entrando nell’arena e dobbiamo essere preparati all’inaspettato. Questo rapporto ci fornisce una tabella di marcia per garantire il futuro di Israele”.

 Per rimanere in argomento, la cosa più interessante è una “notizia” di ieri, secondo cui l’Iran avrebbe un accordo segreto con la Turchia per contrabbandare armi a Hezbollah. Tenete presente che si tratta di una notizia completamente non corroborata e priva di fonti, che va quindi presa con beneficio d’inventario. Ma, anche se ci fosse solo un barlume di verità in tutto questo, allora Israele sarebbe in una situazione molto più grave di quanto avesse immaginato, perchè significherebbe anche che l’Iran e gli Hezbollah non sono stati affatto indeboliti:

l’Iran ha trovato una nuova via per contrabbandare armi agli Hezbollah. Gli aerei iraniani consegnano armi a Hezbollah attraverso la Turchia, Israele deve decidere se colpire prima l’Iran o gli Houthi.

Recentemente, aerei della compagnia aerea iraniana Mahan Air sono stati avvistati nei cieli della Turchia, il che farebbe pensare ad una cooperazione tra il governo turco e le Guardie Rivoluzionarie Islamiche, scrive il Middle East Forum. “Dal 13 dicembre 2024 alla fine dell’anno, Mahan Air ha operato 11 voli tra Teheran e Beirut utilizzando una flotta di Airbus A340 e Airbus A300B4-622R. Il monitoraggio dei voli ha registrato un cambiamento nelle rotte precedenti dall’Iran al Libano”, si legge nel rapporto.

Per non parlare del fatto che sia Hezbollah che Hamas potrebbero aver ripristinato la loro forza:

L’articolo su Hamas:

Hamas e le fazioni armate sue alleate stanno tornando in auge nella Striscia di Gaza? Un’analisi:

Secondo il Jerusalem Post, Hamas sta effettivamente tornando in auge a Gaza e sta reclutando nuove forze. Il canale israeliano 12 afferma che Hamas e la Jihad islamica palestinese (PIJ) hanno complessivamente ancora tra i 20.000 e i 23.000 combattenti.

Il Jerusalem Post riferisce che il numero è più vicino alle 12.000 unità circa. L’ultima volta, l’IDF aveva riferito di aver eliminato tra i 17.000 e i 20.000 combattenti di Hamas e PIJ durante la guerra e di averne feriti altri 14.000-16.000. Il fatto che l’IDF avesse dichiarato pubblicamente nell’ottobre 2023 che le forze di Hama ammontavano a 25.000 uomini significa che i conti non tornano: se l’IDF ne avesse uccisi 20.000, ne rimarrebbero solo 5.000 ancora attivi, senza contare i 14.000-16.000 presunti feriti. – Fonte

Pensate ancora che Israele abbia “ottenuto” una grande vittoria con la cacciata di Assad?

Ucraina

Un nuovo articolo del WaPo fornisce una statistica scioccante:

Ecco un passaggio molto indicativo:

l’Ucraina sta anche perdendo truppe a un ritmo ben superiore a quello che può sostenere e continuare a combattere. La stima ufficiale delle perdite, pari a 400.000 morti e feriti, è considerata un’enorme sottovalutazione. Migliaia di soldati ucraini esausti stanno disertando il fronte. L’anno scorso, l’Ucraina aveva iniziato ad arruolare uomini dai 25 anni in su; l’età precedente era di 27 anni. Alcuni, tra cui i legislatori statunitensi, hanno fatto pressioni sull’Ucraina affinché inizi ad arruolare i diciottenni, ma il Presidente Volodymyr Zelensky ha finora opposto resistenza, preoccupato di decimare la prossima generazione e ostacolato dalla mancanza di equipaggiamento per armare le nuove truppe.

Quindi, per prima cosa, confermano che l’Ucraina non solo sta sperimentando una perdita netta di truppe, ma una perdita caratterizzata come “ben oltre” ciò che può sostenere. Possiamo supporre che questo significhi una perdita netta mensile assai importante. Ricordiamo che l’ultimo articolo del WaPo aveva confermato un totale di 200.000 truppe mobilitate per il 2024 – questo serve quindi a confermare che l’Ucraina ha perso più di 200.000 uomini nel 2024.

Ma l’ammissione successiva è quella più importante e dimostra come l’Occidente si stia finalmente avvicinando ad ammettere le cifre catastrofiche delle vittime ucraine:

La stima ufficiale delle vittime, pari a 400.000 morti o feriti, è considerata una cifra ampiamente sottostimata.

Quindi non solo 400.000 vittime sono una cifra sottostimata, ma una cifra ampiamente sottostimata. Quanto sottostimata sarebbe? 600k? 800k? 1 milione? Sembra che ultimamente le narrazioni ufficiali occidentali si avvicinino sempre di più alle cifre del Ministero della Difesa russo.

Ma ecco la vera sorpresa. Allo stesso tempo, il noto deputato della Verkhovna Rada Oleksiy Goncharenko ha fatto un’osservazione che fa riflettere – leggete con attenzione:

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Ricordiamo che solo un giorno fa, nella nuova intervista di Lex Fridman, Zelensky aveva dichiarato che l’AFU disponeva di 980.000 uomini. Eppure, Syrsky ha recentemente dichiarato che la Russia ha 700.000 uomini in Ucraina. Allo stesso tempo, gli ufficiali ucraini di prima linea lamentano costantemente che l’Ucraina è in inferiorità numerica di quasi “5 a 1” in molte aree chiave.

Cosa sta succedendo?

Goncharenko ha finalmente svelato questa frode monumentale, suggerendo che queste truppe fantasma sarebbero tutte morte.

Trump ha ora riferito che “spera” di porre fine alla guerra in Ucraina in sei mesi. Non più “fermerò la guerra in 24 ore”, ma “spero di fermarla in sei mesi”: un vero e proprio declassamento, per non dire altro, e una grande ammissione di realtà.

In effetti, lo stesso Trump sembra essersi lentamente acclimatato al fatto che è la Russia a gestire la situazione e non ha quindi motivo di trattare con lui in tempi brevi.

Il quadro è diventato così cupo che il signore delle tenebre in persona, Robert Kagan, ha alzato un nuovo grido d’allarme su The Atlantic:

Il pezzo inizia nel modo più terribile possibile, prevedendo la caduta dell’Ucraina entro dodici mesi:

Il vicepresidente eletto J. D. Vance una volta aveva detto che non gli importava di cosa sarebbe successo all’Ucraina. Scopriremo presto se il popolo americano condivide la sua indifferenza, perché, se non ci sarà presto una nuova grande infusione di aiuti da parte degli Stati Uniti, l’Ucraina probabilmente perderà la guerra entro i prossimi 12-18 mesi. L’Ucraina non perderà in modo piacevole e negoziato, con territori vitali sacrificati ma con un’Ucraina indipendente mantenuta in vita, sovrana e protetta da garanzie di sicurezza occidentali. Si troverà invece di fronte ad una sconfitta completa, a una perdita di sovranità e al pieno controllo russo.

Ricordiamo che mesi fa, quando gli imbroglioni globalisti parlavano di “sconfitta” dell’Ucraina, lo facevano in modo un po’ ammiccante, ancora aggrappati all’illusione che l’Ucraina potesse mantenere la maggior parte della sua integrità territoriale e della sua sovranità. Ma ora la situazione è diventata davvero catastrofica, si legga di nuovo l’ultima riga di Kagan:

L’Ucraina si troverà invece di fronte ad una sconfitta completa, a una perdita di sovranità e al pieno controllo russo.

È così: il gioco è finito e le élite lo sanno. L’Ucraina rischia di crollare catastroficamente, con la Russia che non si limiterà a dominare il “Donbass”, ma l’intero “El-Dorado” ricco di minerali di proprietà di BlackRock.

La dissonanza più affascinante dimostra come questi globalisti cerchino di avere la botte piena e la moglie ubriaca – e si vede che Kagan ama molto i dessert…

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Vedete, hanno cercato a lungo di convincerci che la Russia era desiderosa di un cessate il fuoco, ma, contemporaneamente, ora ammettono che l’Ucraina rischia la capitolazione totale: com’è possibile? Una Russia “malconcia” che ha un disperato bisogno di un “time out” non coincide con una Russia con il piede sulla gola dell’Ucraina, a un passo dal darle il colpo di grazia che le consentirebbe di inghiottire tutto il Paese.

Ma, ahimè, il tema di oggi è: finalmente stanno tutti cambiando idea. È il momento delle rivelazioni e di gettare al vento la cautela e la doppiezza, perché non c’è più tempo, i curatori globalisti dell’Ucraina sanno di essere all’ultima spiaggia.

Trump sembra percepire l’ineluttabilità di tutto questo e il fatto che l’America è probabilmente impotente a fermare l’imminente colpo di grazia russo. Per questo motivo, in una mossa preventiva per fortificare la sua presidenza e la sua eredità, Trump sembra stia costruendo una riserva di acquisizioni audaci che definiranno la sua eredità e che metteranno in ombra persino la “catastrofica” umiliazione americana in Ucraina.

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A questo proposito, ecco il giornalista tedesco Patrik Baab con una interessante sintesi della situazione, un’onesta valutazione “occidentale” delle residue possibilità dell’Ucraina in questa guerra. Si noti in particolare ciò che dice della NATO e dell’Occidente nel suo complesso:

Il giornalista tedesco Patrik Baab, uno dei pochi rappresentanti dei media occidentali che ha visitato nuove regioni della Russia, ha condiviso le sue riflessioni sul conflitto armato in corso in Ucraina.

Il fatto è che l’ordine globale è in fase terminale e la guerra in Ucraina si candida a essere il catalizzatore finale che sconvolgerà l’intero sistema una volta per tutte. Insieme alla revoca totale della sovranità europea da parte di Trump, per non parlare del suo significato, la conclusione della guerra è in grado di riscrivere le relazioni tra Europa e America per sempre, nel bene e nel male.

È un nuovo grande periodo di nascita, come ho accennato nel mio ultimo pezzo. Ma ci sono altri due commentatori che hanno colto l’ethos di questo momento in modi propri e degni di nota, due analisi che vorrei condividere come considerazione conclusive. Guardate il video di Trump pubblicato qui sopra, poi leggete i commenti sotto:

blankE l’ultimo, più lungo, vale la pena di leggerlo, e proviene dal sempre incisivo RWA (Russians With Attitude):

Sull’espansionismo americano.

L’amministrazione entrante sembra avere un’immagine più realistica dello stato di declino egemonico americano e vuole intraprendere azioni proattive per cercare di contrastarlo e invertirlo, infondendo nuova vita all’Impero Globale Americano.

In questo contesto, ha perfettamente senso che gli Stati Uniti aumentino la pressione sui loro vassalli. Non sto usando il termine in senso peggiorativo. Gli Stati Uniti non hanno “alleati” nel senso tradizionale del termine. Hanno vassalli con diversi livelli di obblighi feudali e di integrazione delle élite, e con diversi compiti. Estrarre più valore dai vassalli – attraverso i dazi doganali, l’aumento dei bilanci della NATO, l’ingerenza nella politica locale o potenziali concessioni territoriali – è un passo assolutamente logico per cementare e rinnovare la posizione dell’America come signore della sua sfera.

I vassalli europei dell’America possono reagire in tre modi: cercare protezione al di fuori della sfera, cercare di rendersi più utili/necessari e far progredire l’integrazione, oppure prenderla di petto. Se fossimo, che so, nel XIX secolo, la Danimarca chiederebbe alla Russia un sostegno militare in Groenlandia in cambio di lievi concessioni economiche e non si preoccuperebbe più di tanto. Invece l’esercito reale danese non ha più artiglieria perché l’ha consegnata [all’Ucraina] per lanciare munizioni a grappolo sui bambini russi a Donetsk. Non hanno ricevuto nulla in cambio e il gesto non è servito ad alcuno scopo utile alla Danimarca. Non possono difendersi da soli, se si dovesse arrivare alla resa dei conti, e non possono chiedere aiuto a nessuno perché la maggior parte dei loro vassalli ha fatto lo stesso. L’opzione più probabile è che si prendano lo schiaffo. Non solo per ragioni pragmatiche, ma anche perché si divertono davvero a essere dominati geopoliticamente.

L’America non ha alcun obbligo di trattare meglio i suoi vassalli. Ho visto dei danesi lamentarsi per aver sostenuto gli Stati Uniti dopo l’11 settembre, per aver partecipato alle guerre americane in Medio Oriente, ecc. È ridicolo. Sapete come viene premiata una colonia che invia truppe alle guerre del suo padrone? Non prende botte. Questa è la ricompensa per un lacchè. Chiunque prenda sul serio una qualsiasi disputa sulla democrazia della NATO non è serio, non è mai stato realista, si è sempre trattato di una sottomissione volontaria per essere assolti dall’esistere nella Storia.

Il mondo che esisteva nel periodo 1991-2022 non esiste più. Non tornerà. Si può semplicemente invadere il proprio vicino. Si possono lanciare missili sulle rotte di navigazione internazionali. Si può semplicemente minacciare di annettere i membri della propria alleanza militare. “Si può semplicemente fare qualcosa”, come amano dire i tecnici. Il miraggio di un ordine post-storico che deve essere controllato solo di tanto in tanto ma che non viene mai messo seriamente in discussione, è scomparso. Cosa pensavate che significasse cancellare la Fine della Storia? Vibrazioni? Documenti? Saggi? Non è piacevole trovarsi improvvisamente di fronte a tutto questo. Non è piacevole dover ammettere a se stessi che la propria esistenza è un confortevole parco a tema che dipende essenzialmente dalla posizione relativa di qualcun altro e da cosa quest’ultimo pensa di quella posizione relativa. I vassalli dell’America dovranno affrontare questo stato di cose e prendere decisioni difficili sul loro futuro. Ciò significa fare i conti con la loro impotenza geopolitica e abbracciare la dipendenza con occhi aperti o cercare percorsi autonomi che, inevitabilmente, comporteranno rischi, sacrifici e una ricalibrazione delle loro priorità nazionali.

L’epoca in cui ci si crogiolava su una sicurezza presa in prestito e sulla retorica ideologica è finita. Quello che ci aspetta è un mondo in cui la presenza storica deve essere reclamata o abbandonata per sempre, e per molti la questione non è se sono pronti a fare questo salto, ma se si ricordano come farlo. L’America lo ha capito e si sta preparando mentalmente a tornare alla fredda logica che deriva dalla Storia vera e propria. I tempi stanno cambiando.

Simplicius

Fonte: simplicius76.substack.com
Link: https://simplicius76.substack.com/p/medley-report-israels-rising-threat
09.01.2025
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org

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