Due riders bolognesi sono stati colpiti da misure cautelari relative ai fatti avvenuti durante la manifestazione del 7 novembre 2020, quando un corteo di riders, lavoratori dello spettacolo e della ristorazione, studenti e studentesse attraversò le strade di Bologna subendo una carica della polizia. Di seguito il comunicato di Riders Union Bologna.
Misure cautelari per la manifestazione del 7 novembre 2020: giù le mani da chi lotta per la giustizia sociale!
Il 7 Novembre dell’anno scorso, nel pieno della seconda ondata pandemica, scendevamo in strada come lavoratori/trici invisibili insieme a tantə altrə esclusə e precariə di questa città.
Lo facevamo per rivendicare Reddito, Welfare, Salute, Diritti per Tutte e Tutti.
Attraversando le strade della Città, dove tutti i giorni e con scarse tutele siamo al servizio di una piattaforma che ruba i frutti del nostro lavoro.
Ad oltre un anno da quei fatti, arriva la vergognosa vendetta delle autorità che oggi hanno comminato la misura cautelare dell’obbligo di firma per Tommaso e M.
Una misura grave, vessatoria e insensata che denunciamo con forza, esprimendo piena solidarietà a chi è stato colpito.
Respingiamo questa grave limitazione per quella che è: un attacco scomposto a chi, rider o no, legittimamente chiedeva e chiede ancora salario, reddito, tutele per chi è escluso da sussidi, protezioni sociali e prospettive di vita degna;
a chi chiede giustamente che siano i pochi che hanno molto, i ricchi, i profitti e le rendite a pagare i costi della crisi economica e sociale che oggi più che mai colpisce i molti, donne, giovani, precari-e come noi.
Sappiamo bene che ogni volta che abbiamo conquistato qualcosa è proprio perché siamo scesə in piazza e nelle strade per ribellarci a politiche inique e condizioni ingiuste.
Oggi come ieri, la piazza deve rimanere uno spazio di libertà e di democrazia.
Per questo siamo a fianco a chi le attraversa per fare sentire forte la propria voce, per questo continueremo a lottare, senza paura.
Non per noi ma per tuttə!