La società odierna: parole che non contano più niente e pochi fatti

Siamo all’interno di una realtà virtuale e viviamo trasformazioni che vanno alla velocità della luce e stanno cambiando radicalmente e profondamente quello che una volta era l’essere umano.
Sarà perché i vari potenti della Terra, per fare ancora più profitti, hanno deciso che dobbiamo essere dominati da intelligenze artificiali, sarà perché stiamo regredendo mentre pensiamo di progredire, fatto sta che emergono degli aspetti sempre più inquietanti. Costantemente bombardati da informazioni che ci arrivano come sciami di api attraverso i ricettori informatici che abbiamo ormai come protesi del corpo, siamo dei pugili suonati barcollanti che non sanno più dove colpire, completamente in balìa dell’avversario. Una delle caratteristiche maggiori di questi colpi a vuoto è dire tutto e il contrario di tutto e non far seguire nessuna azione o fatto a quello che si dice. Si può parlare di qualsiasi cosa, affermare qualsiasi opinione, prendere qualsiasi impegno, promettere qualsiasi attività e si è quasi certi che non si manterrà niente di quello che si dice. E tutto ciò sembra assolutamente normale, perché tanto fanno tutti così, anche chi afferma con convinzione che sono i fatti quelli che contano. Che ci si abitui alle cose più assurde fregandosene del prossimo, lo dimostra un piccolo ma emblematico esempio. Pensate se una trentina di anni fa, mentre si parlava con una qualsiasi altra persona, questa avesse distolto più volte l’attenzione da noi per spostarla su di un oggetto che lo collegava ad altre persone che lo contattavano. Un atteggiamento simile lo avremmo ritenuto una cosa inaccettabile, totalmente irrispettoso della nostra persona e velocemente avremmo mandato a quel paese l’interlocutore considerandolo un maleducato ignorante. Guardate ora: è assolutamente normale che durante una conversazione le persone siano costantemente distratte dalla propria lampada di Aladino tascabile, detto anche telefono cellulare, con la quale devono assolutamente interagire, rispondendo a chiamate o mandando messaggi. In passato, non avendo questa possibilità e le persone non potendoci disturbare a ogni ora del giorno e della notte e noi disturbare gli altri, sono forse morte, siamo morti? Non sono sopravvissute per non averci potuto disturbare, non risolvevano i loro problemi? Ovviamente non succedeva nulla di tutto questo e le persone vivevano e risolvevano tranquillamente i loro problemi senza disturbare il prossimo 24 ore al giorno, tanto meno quando era impegnato in una conversazione o in una attività con altre persone. Ma visto che ora è diventata la prassi, non ci si fa nemmeno più caso. Si assiste a una drammatica superficializzazione delle relazioni e così è un attimo che si passi dal poter dire tutto e il contrario di tutto, al non far seguire niente di concreto rispetto a quello che si è detto o agli impegni che si sono presi. Ovvio che questo si intende normalmente per relazioni che non siano gerarchicamente e rigidamente regolate da rapporti lavorativi. Si provi a dire una cosa e a farne un’altra o a non farla per niente, a non mantenere nessun impegno su di un luogo di lavoro dove si sa che si sarebbe più o meno immediatamente licenziati o i clienti ci manderebbero a quel paese. Allora, come per magia, si riga dritto e si diventa incredibilmente affidabili. Appena si esce dal campo della coercizione, competizione, convenienza e si entra nel campo dell’autoresponsabilizzazione e del rispetto altrui, ecco che spesso qualsiasi cosa si sia detta o concordata, va allegramente a farsi benedire. Questo dimostra che le persone potrebbero comportarsi correttamente e con rispetto sempre, ma lo fanno solo se gli conviene o se sono costrette. Poi magari quelle stesse persone si lamentano se qualcuno le tratta come loro trattano gli altri. Ma tanto siamo nel mondo dove basta un click per resettare chiunque e, visto che potenzialmente abbiamo un parco relazioni di miliardi di persone, possiamo resettare questo e riavviare quello senza nessun problema o patema. Cosa sarà mai fregarsene del prossimo se ci sono infiniti contatti che ci attendono? Il sociologo Baumann la chiamava la società liquida, io la chiamerei la società dei corpi e menti liquide, che in un attimo evaporano senza lasciare alcuna traccia di sé, se non stupore e incredulità in chi ancora pensa che una parola data, un impegno, un’azione siano parte normale di una umanità ormai in estinzione. Ma non dobbiamo preoccuparci, ci penseranno i robot e la conseguente intelligenza artificiale ad essere conseguenti, precisi e affidabili e lo saranno così tanto che faranno fuori tutti gli umani. Da click a click l’umanità scompare, in ogni senso….
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