Legislative Francesi: le Sinistre e Macron neutralizzano (per ora) Le Pen

epochtimes.fr

Colpo di scena: l’alleanza di sinistra del Nuovo Fronte Popolare è uscita vincitrice dal secondo turno delle elezioni legislative di domenica, davanti ai Macronisti e al Rassemblement National, la cui avanzata è stata ampiamente arginata, secondo le prime stime che non mostrano una maggioranza per formare un governo.

Il ‘fronte repubblicano’, costruito tra le due tornate elettorali per limitare l’ondata di RN che si prevedeva potesse travolgere l’emiciclo dell’Assemblea Nazionale, sembra quindi aver dato i suoi frutti, dopo 210 ritiri di candidati del campo presidenziale o della sinistra.

Con 172-215 deputati, secondo le prime stime degli istituti Ifop e Ipsos, il Nouveau Front Populaire potrebbe diventare la principale forza politica del Palais Bourbon, rispetto ai 151 eletti nel 2022 sotto la bandiera di Nupes.

Un’altra grande sorpresa: la tenuta del campo macronista, accreditato di 150-180 deputati. Certo, si tratta di 80-100 seggi in meno rispetto a due anni fa. Ma la scommessa sulla dissoluzione lanciata da Emmanuel Macron un mese fa, la sera di una pesante sconfitta alle elezioni europee (14,6%), avrebbe potuto concludersi con una sconfitta molto più grande.

Al RN, la sensazione è inevitabilmente di delusione. Certo, il partito con la fiamma e i suoi alleati stanno accumulando nuovi rappresentanti eletti a un livello record, con 120-152 deputati, rispetto agli 89 del giugno 2022. Ma il sogno di elevare Jordan Bardella a Capo di governo sostenuto da una maggioranza assoluta che sembrava raggiungibile la sera del primo turno, è evaporato. Si prevedeva che questa vittoria avrebbe spianato la strada a Marine Le Pen per prendere il potere in vista delle elezioni presidenziali del 2027.

Una divisione in tre blocchi

Tuttavia, questa tripartizione lascia la Francia nella nebbia, al termine di un voto che ha mobilitato gli elettori con un’affluenza del 67%, la più alta dal 1997. Perché nessun blocco sembra essere in grado di formare un governo da solo, non riuscendo a raggiungere o ad avvicinarsi alla soglia di 289 deputati.

Mentre attendiamo i dati consolidati, le posizioni assunte dai principali leader e le intense trattative a venire, diversi scenari, tutti senza precedenti nella Quinta Repubblica, stanno prendendo forma.

I partiti di sinistra e il campo macronista raggiungeranno un improbabile accordo politico, dopo due anni di lotta con le unghie e con i denti contro la riforma delle pensioni e la legge sull’immigrazione?

Dove si inserirà La France insoumise di Jean-Luc Mélenchon, la cui supremazia a sinistra potrebbe ora essere messa in discussione da un Partito Socialista rinvigorito, nel prossimo assetto? L’unione della sinistra, che sembra così fragile, sopravviverà a queste elezioni?

Ci si chiede anche quale sarà la strategia dei Républicains (LR), che si sono trovati in difficoltà dopo che il loro leader Éric Ciotti è passato al RN, ma che conservano un contingente di eletti più che sufficiente (57 a 67) per presentarsi come perno dell’Assemblea.

Molte domande senza risposta

A tre settimane dall’apertura dei Giochi Olimpici, che porteranno la Francia sotto i riflettori del mondo, il Paese potrebbe anche orientarsi verso un governo tecnico, come quello italiano durante la crisi del debito nel 2011. A condizione che si riesca a raggiungere un consenso sulle personalità coinvolte.

In queste condizioni poco chiare, Emmanuel Macron potrebbe anche essere portato a prendere tempo, mentre il suo attuale Primo Ministro, Gabriel Attal, si è dichiarato disponibile a garantire la continuità dello Stato “per tutto il tempo necessario”.

Il Capo dello Stato, che domenica si è concesso la sua tradizionale passeggiata a Le Touquet dopo il voto, è uscito indebolito da questa sequela di mesi, nonostante il risultato soddisfacente del suo schieramento. L’uomo che ha sciolto il Parlamento in nome di un necessario ‘chiarimento’ non sarà stato in grado di assicurarsi una chiara maggioranza in questa fase. E la campagna legislativa lampo si è svolta in un’atmosfera tesa, segnata da numerosi attacchi a candidati e attivisti, rivelando una Francia in tensione e divisa.

Ma sarà riuscito a “sanare l’ascesso” della RN, come spera uno dei suoi amici più stretti? E riuscirà a preservare l’unità della sua stessa maggioranza in un momento in cui si profila già la scadenza del 2027, per la quale diverse figure di spicco, a partire dall’ex Primo Ministro Édouard Philippe, nutrono ambizioni elevate?

Nessun chiarimento in vista

Atteso al vertice della NATO mercoledì, Emmanuel Macron dovrà in ogni caso fare del suo meglio per rassicurare i suoi partner e il mondo finanziario che la Francia è stabile.

Mentre ha tenuto il consueto incontro con i leader della maggioranza domenica nel tardo pomeriggio al Palazzo dell’Eliseo, l’entourage del Presidente aveva dichiarato all’AFP, prima dell’arrivo dei primi risultati, che non c’erano “piani in questa fase” per poter parlare dopo le elezioni.

La prossima settimana vedrà anche una serie di aspre trattative per le posizioni chiave nell’Assemblea, prima dell’apertura il 18 luglio della 17esima legislatura della Quinta Repubblica, che inizierà con l’elezione del Presidente e la costituzione dei gruppi politici.

Mentre 76 deputati sono stati eletti al primo turno domenica scorsa, gli altri 501 potranno iniziare il loro nuovo anno scolastico presso l’Assemblea a partire dalle 14.00 di lunedì, quando ritireranno il loro kit di benvenuto, compresa la sciarpa tricolore.

07.07.2024

Titolo originale: Législatives : la gauche arrivée en tête, le RN suit avec un doublement de ses sièges, mais toujours pas de majorité absolue

Fonte: https://www.epochtimes.fr/legislatives-la-gauche-arrivee-en-tete-le-rn-suit-avec-un-doublement-de-ses-sieges-mais-toujours-pas-de-majorite-absolue-2667155.html?welcomeuser=1

Tradotto dalla redazione di ComeDonChisciotte.org

Condividi questo contenuto...

Lascia un commento