L’Italia sott’acqua fa aumentare il Prodotto Interno Lordo

Le catastrofi “naturali” continuano a flagellare il paese ma si fa poco o nulla per prevenirle. Nonostante milioni di edifici vuoti, si continua a costruire dove non si deve costruire, a cementificare e asfaltare l’impossibile, a non mettere in atto nessuna reale cura del territorio e tutela ambientale, anzi; ad esempio, l’opera criminale di disboscamento indiscriminato continua imperterrita.
Non è credibile che non sia colpa di nessuno se ogni anno succedono le stesse identiche catastrofi, ben sapendo che l’anno prossimo sarà esattamente la stesso, visto che l’anno passato e quello ancora prima è stato uguale.
Ed ancora più lampante è il fatto che i soldi, le tecnologie, i mezzi, le capacità per agire e prevenire ci sarebbero per mettere in sicurezza l’intero paese con risorse utilizzabili da domani mattina. Buttiamo infatti miliardi e miliardi di euro nelle cose più assurde, inutili e dannose come l’acquisto di armi costosissime, la TAV, i fantomatici ponti sullo stretto, le cattedrali nel deserto, le assurdità di archistar, le autostrade nel nulla, le milioni di dosi di farmaci sperimentali che scadono e devono essere distrutte e mille altre follie dove si evidenzia oltre ogni dubbio e palesemente che di soldi ce ne sono e pure tanti. Quindi chiunque dica che non ci sono le risorse, mente spudoratamente sapendo di mentire; ma non è certo la tutela della popolazione e del territorio la priorità. E la vera tutela non è andare a salvare chi è sott’acqua ma fare in modo che sott’acqua non ci finisca nessuno.
L’assurdo di questa situazione è che un paese che fa della dottrina della crescita del Prodotto Interno Lordo il suo credo, non può che vedere come manna dal cielo ogni catastrofe che capita e il perché è presto detto. Così come per le guerre, anche le catastrofi naturali (che poi tanto naturali non sono perché agevolate dalla condotta umana e rese possibili dalla sua scelleratezza o deliberata indifferenza), significano ricostruzione, lavoro, nuovi acquisti di tutto quello che è stato danneggiato; e indovinate cosa produce tutto questo ricostruire e ricomprare? La crescita economica del paese, che si conteggia appunto in aumento del Prodotto Interno Lordo. Per ogni litro di gasolio o benzina che si usa per andare a soccorrere, per muovere ruspe o altro, il PIL ringrazia e come diceva qualcuno, quando vedete la vostra casa allagata, mezza crollata, se siete ancora vivi, dovete gridare evviva perché il paese grazie al vostro sacrificio sarà più ricco.
Questa evidente follia è esattamente il sistema a cui si genuflettono i cosiddetti decisori e i “magnaschei” che parlano di crescita e la crescita si ottiene in maniera più veloce proprio con le catastrofi.
Pensare di mettere in sicurezza un paese e allo stesso tempo adorare il PIL è una contraddizione in termini, così come lo è la crescita sostenibile, la benzina verde o il nucleare pulito e sicuro. Stratosferiche balle che servono solo a garantire affari ai soliti noti sulle spalle e sulle tragedie della gente che forse chissà, di catastrofe in catastrofe smetterà di credere e dare carta bianca a chi per potere e per soldi la manda al macello.

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