Una natura che regala emozioni e raccolti abbondanti, una terra da amare e di cui prendersi cura, prodotti naturali, coltivati con passione e convinzione: tutto questp è l’azienda agricola Handmade Montalbano Elicona, oasi bio nel Messinese.
Gli ideatori, anima e motore di questo progetto, Silvio Scuto e Rosaria Nociforo, hanno ripreso la coltivazione di quasi 12 ettari di noccioleti nel territorio di Montalbano Elicona sui Nebrodi in Sicilia, abbandonati da oltre 15 anni dopo essere stati per decenni “L’Oro dei Nebrodi”.
Nel laboratorio trasformano le nocciole biologiche e i prodotti agricoli naturali in prodotti innovativi di eccellente qualità.
Le nocciole, una volta raccolte, vengono asciugate al sole per due-cinque giorni e due notti, meglio se con la luna piena. Dopo la tostatura vengono selezionate e private dalla pellicola, poi messe sottovuoto intere o come granella, oppure “molate” con una macina a pietra per due ore fino a diventare crema e messe nei barattoli di vetro, in purezza o con l’aggiunta di pochi prodotti essenziali.
Cosa vi ha spinto a mettere in piedi un’azienda agricola biologica e un’attività di ristorazione sostenibile e sulla base di quali valori?
«Innanzi tutto il fascino della bellezza. Quando ti vieni a trovare in un posto dove la natura prevale sulle attività umane ed è rimasta la protagonista principale nel dettare i ritmi vitali di una comunità, si percepisce un senso di armonia e di bellezza, che si respira in tutti i suoi elementi; la vegetazione, le pietre, ma anche le attività umane assumono vestigia compatibili con l’ambiente circostante. Un altro elemento che ci caratterizza è la consapevolezza che tutti gli elementi della vita sono intrisi di spiritualità, una forza presente che tutto muove e che dà significato, un’energia che si articola e si manifesta attraverso le relazioni che sappiamo stabilire con tutta la nostra prossimità. Un tempo era più semplice rendersi conto naturalmente di tutto questo, aiutava l’atteggiamento di religiosità diffusa dove la vita, in tutte le sue componenti, era vissuta nell’essenzialità. Ad esempio le case erano dettate dall’essenzialità degli ambienti, dei materiali di costruzione utilizzati, come le pietre, la terra e il legno, con un rapporto con il Creato in sintonia con le sue leggi. Un connubio utile tra gli uomini e la natura, rispettoso dei ritmi naturalie, sostenibe in ogni azione. Quando il connubio funziona si generano bellezza e armonia, che a loro volta generano altra bellezza. Quando lo si percepisce, allora ci si rende conto di percepire un senso di “casa”, un posto dove ti senti di stare bene. Vivere in sobrietà, riciclando, senza fare sprechi, diminuendo il consumo di energia fossile, impiegando le energie alternative, tornare alla manualità, valorizzando la lentezza dei ritmi naturali e del tuo lavoro, aprendoci ad una relazione felice con tutti gli esseri che ci circondano sono le fondamenta di una relazione con il Creato: è quello che cerchiamo di fare ogni giorno».
Il cibo è anche uno strumento di comunicazione e relazione, o almeno così lo percepite, giusto?
«Noi esseri umani siamo parte integrante della natura e dell’Universo. Se gli umani sono consapevoli di essere collegati con l’universo, nutrono e manifestano un profondo rispetto verso la natura, cercano di capirla e vivono secondo i principi e le leggi che ordinano l’universo, avendo così l’opportunità di condurre una vita più sana, felice e longeva. La natura ci offre sempre la cura migliore. È nostro compito cercare di capire le sue regole e armonizzare la nostra vita con essa. La cura più efficace per mantenere un organismo in equilibrio è l’alimentazione sana e corretta, indispensabile per una vera salute. Un buon cibo, ben preparato e mangiato correttamente, ci fornisce la capacità di prevenire la malattia. Il cibo costruisce il corpo: se si mangia un cibo di buona qualità si produce buon sangue, che forma un corpo sano, se invece si ingeriscono cibi raffinati, prodotti industrialmente, si rende l’organismo debole e più incline alla malattia. Da molti anni prestiamo grande attenzione a una sana alimentazione. È straordinario mangiare con riconoscenza, assaporando ogni boccone e sentendoci costantemente in relazione con lui. Il cibo, cucinato con tutte le attenzioni e offerto diventerà vero nettare e fonte inesauribile di piacere».
Quali sono le attività che portate avanti e le proposte che fate a clienti e ospiti?
«La cooperativa svolge attività che si integrano tra di loro all’insegna della sostenibilità ambientale, sociale ed economica, utili per creare sinergie e garantire una stabilità di occupazione dei soci della coop. Le attività sociali volte al bene comune sono la base di ogni nostra azione e motivazione. La costruzione di un modo di stare insieme condiviso parte da un allargamento della base sociale per creare una sorta di ecovillaggio nel Borgo. Il fine è quello di sperimentare un modello di Comunità sostenibile, un altro tentativo di vivere una dimensioni sociale e relazionale. Una delle attività importanti è la coltivazione del nocciolo fino alle creme spalmabili Bio e alle nocciole Bio da proporre direttamente alle famiglie attraverso i GAS e la promozione diretta nei mercatini locali e attraverso il nostro E-Commerce. Il nostro approccio alla Terra lo definirei di tipo agroecologico . Condividiamo i frutti della terra con tutti gli altri esseri viventi che abitano i noccioleti. L’interazione con la terra è ridotta al minimo, senza chimica e senza lavorazioni pesanti, favoriamo la crescita di piante spontanee negli spazi assolati e privilegiamo un equilibrio con tutti gli esseri viventi che vi abitano, condividendone i frutti. Le ortive sono destinate quasi tutte ai clienti amici del nostro ristorante e all’autoconsumo. Le attività turistiche della cooperativa si traducono in accoglienza, ospitalità e relazione e proponiamo anche il ristorante».
Quali difficoltà avete incontrato e incontrate nel gestire e portare avanti una realtà che rispetta ambiente e salute?
«Le difficoltà esistono sempre per essere affrontate e superate, questa è la vita e non c’è giorno che non ci siano nuove sfide che devono essere accolte. La diffidenza del paese di Montalbano Elicona sono quelle che più ci frenano, ma piano piano vorremmo coinvolgere il paese in una visione di rispetto della natura e di scelte ecologiche. La vita nella sua essenza è un complesso di azioni del “dare” ed è così che ci aspettiamo di ricevere, ma vale la pena anche quando nulla si ottiene».
Quanto è importante che oggi si comprenda che a garantire il nostro e del pianeta sarà anche un’agricoltura rispettosa del suolo e dell’uomo?
«E’ fondamentale cambiare il nostro approccio alla terra e verso i nostri simili. La terra e le persone non possono piu essere considerati come una mera risorsa produttiva, e la parola profitto deve lasciare il posto a “valore”. La terra è da considerare piu di un bene primario, essa è l’essenza della nostra vita, la nostra madre terra. È qualcosa senza la quale noi non esisteremmo e neppure esisterebbero la bellezza e l’armonia. Noi siamo terra, ne facciamo intimamente parte, infatti ad essa ritorneremo. Il rispetto delle leggi naturali per noi significa avvicinarci alla comprensione di quell’armonia che consiste nel desiderio di felicità a cui tutti ambiamo. L’uomo deve assumersi il nuovo compito di custode del Creato, della natura. In questo senso la montagna e i suoi borghi, oggi considerati ambienti marginali, possono svolgere un ruolo nuovo nella riscoperta di valori a cui tendere per una nuova umanità, per stabilire una nuova interazione tra montagna e città, per un incontro tra tradizione e modernità. In questo senso la nostra cooperativa e la nostra comunità diventano occasione e luogo di laboratorio relazionale per scoprire un ruolo rifondante di un nuovo modo di stare insieme. I viaggiatori che trascorrono del tempo presso di noi sono protagonisti di questa esperienza, sia come residenti transitori sia come soggetti della nuova comunità che stiamo costruendo. Un altro approccio rispetto a quello che insegnano nelle facoltà e nell’attuale sistema economico e sociale».