Melologos. Un laboratorio di fonologia narrativa. Un progetto di Bhutan Clan & Wu Ming


«Il nome del laboratorio è Melologos, in greco μελóλογος (con ben tre omicron)…»

Può sembrare fuori luogo aprire una campagna per incidere un disco e fondare un laboratorio di sperimentazione musico-letteraria in questi giorni. Giorni di paura, insofferenza, annunci di nuove restrizioni…

Al contrario, è perfettamente in luogo. Perché è sempre qui e adesso che bisogna resistere. E resistenza, per noi, è anche fare cultura altra. Curare un immaginario altro. Incitare pensieri altri. È quello che facciamo e che continueremo a fare.

Del non poterne più

Quest’ondata di terrore è la quarta o la quinta? Non le contiamo più. Di sicuro, da quest’ondata non vogliamo farci travolgere. Non ci faremo spingere in un cantuccio, ripiegati su noi stessi e costretti a sentir parlare solo di virus, la variante ϣ, la variante ϧ l’invariante Ⓑ[urioni], greenpass rafforzato con scappellamento a destra, coprifuoco alle otto nei giorni pari e alle nove nei giorni dispari, sostiene ilariacapua, dice il virologo taldeitali, ci insegna barbaragallavot… Baaaastaaaa, A N IN PÒS PIÓ!!!


E dunque, resistenza.

Resistenza, non «resilienza», che è una pseudo-virtù neoliberista. Nell’attuale neolingua «resilienza» significa adattarsi al disastro, adattarsi alla merda, anzi, cogliere nell’innalzarsi del livello della merda una preziosa opportunità: ce l’hai già fino al mento, no? Allora assaggiala, ti piacerà. Ecco, bravo. Ah, fai pure il bis? Ottima prestazione. La tua e, soprattutto, la nostra. Infatti s’era già deciso di fartela mangiare. Ringrazia i nostri esperti.

Resistere, al contrario, significa adattarsi il meno possibile, farsi dominare il meno possibile, coltivare un frattempo per pensare al contrattacco.

Proseguiamo, cocciuti, coi nostri progetti.

Dai reading alla fonologia narrativa

Da tanti anni lavoriamo su un formato che all’inizio chiamammo, in modo riduttivo, «reading musicale», per poi capire che si trattava d’altro, qualcosa di diverso e dalle multiple derive. Abbiamo riesumato un termine vecchio di secoli, melologo, e coniato l’espressione «fonologia narrativa». “Disciplina” che include gli esperimenti che abbiamo fatto con podcast, radiodrammi in musica, novelle in Sprechgesang, in cerca di «questo silenzio che fa risuonare la voce di quest’onda / di questa vibrazione fonda della dignità» (Lello Voce, La rosa e la voce).

Non si contano i sonatori e le sonatrici, i compositori e le compositrici con cui abbiamo sperimentato diversi connubi, diverse giunzioni di sonorità e parola, racconto e melodia. Addirittura, due di noi sono membri in pianta stabile di band nate ad hoc: WM2 del Wu Ming Contingent e WM1 del Bhutan Clan (proposte d’ascolto cliccando sui nomi).

Il Bhutan Clan. In questa foto manca il batterista. Non voleva mostrare il proprio viso.

Il Bhutan Clan è quel che nel giornalismo rock si chiamerebbe «supergruppo». È formato da membri di diversi collettivi letterari (Wu Ming e Kai Zen), compagnie teatrali (Compagnia Fantasma), progetti musicali (GiroWeedz, Travellers) e progetti d’arte varia e agitazione culturale (Solipsia).

Per questo ensemble è tempo di inaugurare una nuova fase. Ma prima è necessario far pienamente tesoro di quella precedente. Ecco perché vogliamo incidere un album, e in generale registrare in modo professionale tutti i brani composti ed eseguiti dal vivo dal 2016 a oggi.

A Lab of Our Own

È la rincorsa per il salto di qualità, ovvero: prenderci un posto, comprare le attrezzature da metterci dentro, fondare un vero e proprio laboratorio con sala prove e ambienti adatti a riunioni, workshop, seminari, piccole esibizioni dal vivo, ascolti collettivi di percorsi fonoautoriali ecc. Un luogo nostro, dove sperimentare ad libitum, ma aperto ad altri singoli e gruppi; a Bologna, dove viviamo, ma aperto al boia d’un mond lèdar.

E qui torniamo alla frase d’apertura: il nome del laboratorio è Melologos. Con ben tre omicron.

Per fare tutto questo, a partire dalla registrazione e stampa del disco, ci serve il vostro aiuto.

La campagna per finanziare Melologos parte oggi, sul sito di Produzioni dal Basso. [N.B. Eventuali commenti si possono lasciare là.] L’obiettivo è raccogliere 15.000 euro per essere operativi a primavera. Ce la possiamo fare.

In Emilia non diciamo «daje», diciamo: dàimo!

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