Non comprare niente?

Il progetto “Non comprare niente”, da cui nasce l’omonimo libro delle due autrici Liesl Clark e Rebecca Rockefeller, ha un titolo fuorviante ma, trattandosi degli Stati Uniti, la trovata di marketing è d’obbligo; infatti il libro non propone di non comprare niente ma di comprare meno. Le autrici chiariscono infatti che è ovviamente possibile sostenere spese per una serie di cose come cibo, bollette, mutui, affitti, viaggi, medicine e visite mediche, spese per l’istruzione, spese per spedizioni, per contributi ad associazioni di beneficenza o politiche, esperienze ed eventi culturali, per teatro, concerti, musei, arte, libri ecc. Del resto vivendo nelle nostre società è praticamente impossibile non comprare niente; ma ciò non vuol dire che non si possano fare enormi passi in avanti rispetto al consumismo sfrenato.
Comunque sia il libro è molto interessante perché, così come altri libri simili, dimostra che per vivere dignitosamente basta davvero poco e come invece sia superfluo quasi tutto quello che il diluvio pubblicitario ci dice di comprare. Inoltre dimostra come la società del dono, dello scambio, del supporto reciproco, del riuso, della riparazione, sia una infinita miniera d’oro a cui attingere.
Nel libro si identificano sette passi per realizzare l’obiettivo del comprare meno che poi vengono spiegati nel dettaglio:
1 Dare
2 Chiedere
3 Riutilizzare e rifiutare
4 Riflettere
5 Creare e riparare
6 Condividere, prestare e prendere in prestito
7 Ringraziare
Tutto questo, per avere una possibilità di incidere davvero nella società, ha bisogno necessariamente della ricostruzione della comunità. Senza comunità non c’è forza, non ci sono vere relazioni e senza relazioni è ovviamente difficile, scambiare, regalare, riparare, prestare, ecc. Una volta innescato il meccanismo, si scatena un vaso di Pandora di opportunità, di creatività, di intelligenza ed è quasi incredibile quanto si possa condividere con gli altri e cosa sia possibile ottenere. Gli esempi riportati nel libro di persone che hanno ottenuto le cose più impensabili dimostrano quante potenzialità ci siano quando si riscoprono il senso e la forza del darsi un supporto. Attraverso queste prassi si riducono drasticamente le spese, si aumentano le relazioni, la qualità della vita, si diminuisce l’inquinamento, gli sprechi di ogni tipo e si costruisce quella società che nessun voto a questo o quel partito e nessuna teoria fine a se stessa può realizzare così efficacemente come le persone che agiscono direttamente.
Il libro propone quindi di uscire dalla mentalità per la quale tutto si deve per forza comprare, invita a eliminare alla radice il superfluo e a rivolgersi alla comunità allargata per quello che serve, perché c’è già tanto da poter condividere. Questo sistema permette di risparmiare tanti soldi e di conseguenza diminuire il ricorso a un lavoro pagato per comprare cose che molto probabilmente nella comunità qualcuno ha già e può volentieri dare.
Le due autrici sono persone con tanta voglia di cambiare la situazione e hanno ottenuto risultati eccezionali: 7,5 milioni di membri della comunità “Non comprare niente”, 13mila costruttori di comunità “Non comprare niente”, 128mila comunità “Non comprare niente” nel mondo, tra cui anche due in Italia.
Immaginate quindi cosa potrebbe fare ognuno di noi se mettesse la stessa visione, convinzione, organizzazione e perseveranza e creasse nella propria comunità di riferimento un circuito di dono, scambio, reciproco aiuto con tutto quello di positivo che ne consegue, anche in fatto di relazioni umane. Costruire una società diversa non è così difficile, basta volerlo.
QUI per saperne di più 

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CAMBIARE VITA E LAVORO (SI PUÒ) – RISPARMIARE SOLDI, LAVORO, TEMPO E STRESS REALIZZANDO PROGETTI DI BENESSERE

9 febbraio a Frattuccia di Guardea, Terni

Il corso propone soluzioni a livello sociale, economico, lavorativo e organizzativo per la costruzione di progettualità individuali e collettive che tendano alla prosperità, all’autosufficienza, al benessere, alla riduzione dei costi, al miglioramento della qualità della vita e alla tutela dell’ambiente.

Per realizzare questi obiettivi l’Italia ha grandissime potenzialità e ricchezze.  Abbiamo le competenze, le capacità, la tecnologia, non ci manca nulla per avere una vita soddisfacente e fare diventare il nostro paese un giardino fiorito.

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