Nel 2018 scrissi un articolo sulle uova “di plastica” che vengono vendute a Pasqua, ovvero un lenzuolo di plastica infiocchettato con laccetti di plastica che avvolge un uovo fatto di poco cioccolato che è posto su di una base di plastica, al cui interno c’è una bustina di plastica con una sorpresa, anche lei di plastica. E per non farsi mancare nulla, quella sorpresa, che sarà velocemente buttata nella spazzatura essendo l’ennesima merce superflua, è stata realizzata per miseri spiccioli in qualche fabbrica lager. Stessa cosa per il cioccolato, prodotto con il sangue e sudore di qualche altro schiavo molto lontano dagli occhi e dal cuore.
Ogni ipermercato, supermercato, discount o negozio di alimentari, ha intere muraglie di queste uova di plastica; tra l’altro è praticamente impossibile che vengano vendute tutte, forse nemmeno si arriva alla metà, quindi quelle invendute verranno molto probabilmente buttate, come se il danno ambientale non fosse già abbastanza.
Dal 2018 a oggi abbiamo sentito parlare di ambiente anche dagli inquinatori seriali: quindi la politica e multinazionali varie. Parlare appunto, perchè nei fatti non si fa nulla e si continua a peggiorare, se fra le migliaia di assurdità ambientali si permette ancora questa follia.
Ma è ovvio che non si faccia nulla e nulla si voglia fare; se il sistema regnante è quello della crescita infinita (in un mondo dalle risorse finite), non si potrà che comprare, sprecare, buttare, inquinare per poi ricomprare. E tutto ciò affermando in ogni pubblicità, in ogni scranno parlamentare di essere per l’ambiente, di essere “green”; peccato che ambiente e crescita infinita siano l’ossimoro assoluto, la suprema contraddizione palese e costante. Non può esserci nessuna vera tutela ambientale con un sistema bastato sulla crescita infinita: è fisicamente impossibile. E c’è pure chi parla di crescita verde, che è un ulteriore insulto all’intelligenza.
“Pare” poi che, nonostante ormai sia solo un lontano ricordo sommerso dalla plastica, la Pasqua sia una festa di stampo religioso molto sentita in ambito cattolico. E’ quindi assai strano che un personaggio come il Papa, che in passato ha pubblicato anche scritti a favore dell’ambiente, non si sia mai pronunciato sulla plastificazione della Pasqua. Ve lo immaginate il sommo Pontefice che consiglia di non comprare uova di plastica se si vuole dare un piccolo contributo ma altamente simbolico all’ambiente? Come ci rimarrebbero male bambini e genitori che trepidamente attendono la loro super dose di plastica con annessa sorpresa. Non si può certo fare, non si può mica dare questo dispiacere crudele alle povere creature.
Ma questi sono dettagli, i potenti del pianeta hanno ben altre cose a cui pensare che proteggerlo per davvero da inquinamento e devastazione.
Così anche quest’anno la plastica è risorta, come sarà il prossimo anno e il prossimo ancora, puntuale come sempre. Non ci possiamo sbagliare e non c’è dubbio alcuno, fino a quando, fra non molto, saremo completamente sommersi e soffocati dalla crescita di plastica, comprese le creature di cui sopra, che si ritroveranno la vera sorpresa di una immensa discarica planetaria ma non ci sarà nessuna nave spaziale modello Axiom che li porterà via.