È un autentico mistero la ragione per cui tanta gente si lamenta di non avere abbastanza soldi o di dover correre dalla mattina alla sera per guadagnarsi da vivere, mentre ovunque c’è cibo spettacolare e buonissimo che viene lasciato marcire.
Certo che se si fa parte di quel 57% di persone che nel mondo vive in città e i cui figli pensano che le mele e il latte vengano prodotti dai supermercati, è ovvio che non ci si arriva nemmeno a pensare che la natura possa dare tutto quello che ci serve in abbondanza.
Ogni periodo dell’anno in Italia ci sono opportunità alimentari letteralmente da cogliere ma vengono spesso ignorate.
Prendiamo questo periodo attuale e quello trascorso da poco; se si vogliono raccogliere olive non c’è che l’imbarazzo della scelta, quasi ovunque, laddove ci sia coltivazione. Si trovano olivi abbandonati e si chiede ai proprietari di poter raccogliere dando in cambio una parte di olio, si trova facilmente qualcuno con cui accordarsi, ovviamente rispettando tutte le tutele, assicurazioni e regole legali del caso.
L’olio poi si può utilizzare per gli usi familiari e un eventuale surplus si può scambiare con altri beni alimentari, senza quindi doverlo necessariamente vendere.
Con meno di un mese di raccolta ci si assicura l’olio per tutto l’anno e anche per scambiarlo. Inoltre l’olio si può usare per fare conserve, oleoliti o creme per la propria famiglia e le olive si possono mettere in salamoia.
Quindi riassumendo: olio per condire, cucinare, fare conserve, olive da mangiare, fare creme e oleoliti e usarlo come scambio con altri generi alimentari. Si dà poi per scontato che gli olivi siano di provenienza biologica, cosa che accade spesso in olivi abbandonati da anni. E se si dovesse comprare olio biologico novello di buona qualità, avrebbe costi non indifferenti.
Quasi nello stesso periodo, a seconda delle zone, ci sono anche le castagne o marroni, deliziosi fatti come caldarroste, bollite, creme, farine, pane, dolci; è uno degli alimenti più nutrienti e buoni che abbiamo in abbondanza. Eppure anche in questo caso spesso vanno perdute perché non c’è chi le raccoglie, incredibile ma vero.
Sarà poi capitato di vedere in questo periodo gli alberi di cachi che hanno perduto tutte le foglie e saltano agli occhi quanto siano stracarichi di frutti che nella maggior parte dei casi verranno lasciati cadere e marcire.
Il caco è un frutto meraviglioso e buonissimo che può essere mangiato o trasformato in marmellata e se tagliato in fette sottili e messo a seccare quando non è ancora troppo maturo, produce caramelle senza zucchero eccezionali e si mantiene quindi tutto l’anno.
Che dire poi degli alberi di carrube… carrube che cadono a terra senza che nessuno le raccolga, mentre in passato erano il cioccolato dei poveri; e se le vai a comprare al negozio biologico costano 9,5 euro al chilo… E gli alberi di mandarini, aranci, limoni che si vedono spesso a seconda delle zone e lasciati marcire anche loro…
Inoltre se ci sono amici o conoscenti che hanno alberi da frutta che producono tanto, può capitare che chiedano se si vuole prendere della frutta, piuttosto che farla rovinare.
Nel nostro progetto di tutela ambientale e autosufficienza Alba Verde, facendo un calcolo indicativo di quanto abbiamo risparmiato cogliendo olive, carrube, cachi, pere, castagne e marroni, si arriva a un risparmio di oltre duemila euro per un mese di lavoro complessivo e tutto questo senza prendere in considerazione ciò che ci produciamo comunque con il metodo degli orti autoirriganti, dove gli ortaggi crescono senza lavorazioni o particolare impegno di tempo.
Il tutto stando all’aria aperta, facendo moto e un lavoro dove non ci si ammazza di certo di fatica e alla fine si mangiano cose buone e sane.
E abbiamo considerato solo questo periodo recente, perché poi ogni periodo ha le sue opportunità di raccolta
Ora ci si chiede: ma se in Italia c’è gente che non ha abbastanza soldi, che non arriva alla fine del mese, ma perché tutto questa meraviglia da raccogliere va perduta? Ma perché non si approfitta di tutta questa abbondanza a portata di mano?
Non sarà che le persone tutta questa voglia di organizzarsi, di chiedere, di informarsi e soprattutto di lavorare un pochino, che non sia digitare su di una tastiera, non ce l’hanno?
Non sarà più intelligente organizzarsi, darsi da fare, che non farsi sfruttare in qualche assurdo call center, in qualche studio, negozio, bar, ristorante, fabbrica inquinante, a fare i rider portando cibo malsano in città malsane per pochi spiccioli quando la natura ti dà tutto e di più?
Certo per fare queste scelte non serve lamentarsi, non serve inveire contro nessuno, non serve credere che tutto il mondo ci sia contro o che servano infiniti soldi per campare, perché basta volere un cambio reale e poi le strade si trovano. Altro che soldi; servono convinzione, chiarezza, voglia di fare, di organizzarsi, anche di mettersi insieme agli altri, collaborando e trovando le soluzioni migliori, allora tutto diventa più facile e fattibile. Ma bisogna volerlo veramente e fortemente, altrimenti non si va da nessuna parte o meglio si continua a lamentarsi facendosi sfruttare per guadagnare pochi spiccioli, quando la natura è enormemente più ricca e generosa.
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COGLI UN’OPPORTUNITA’ PER AVVIARE IL CAMBIAMENTO
CORSO “COME REALIZZARE UN PROGETTO DI ECOVICINATO. AMBIENTE, ECONOMIA, LAVORO, RELAZIONI E AUTOSUFFICIENZA. L’UNIONE FA LA FORZA, IL RISPARMIO, L’AUTONOMIA E LA BELLEZZA”
SABATO 14 DICEMBRE 2024 PRESSO IL PROGETTO DI TUTELA AMBIENTALE ALBA VERDE IN LOCALITÀ MONTEBAMBOLI – MASSA MARITTIMA (GR) TOSCANA
Programma
Ore 14.30 Visita guidata al progetto di tutela ambientale Alba Verde che ha come obiettivo l’autosufficienza alimentare ed energetica
Ore 15.30 Come iniziare un progetto di ecovicinato. Concetti base per creare un gruppo forte e coeso. Come coinvolgere altre persone nel progetto. Quali ruoli darsi all’interno del progetto
Ore 16.30 Pausa
Ore 17.00 L’importanza di ritrovare il senso della comunità, della collaborazione, dello scambio. Organizzarsi, pianificare, comunicare: i pilastri di ogni progetto che possa avere successo. Come utilizzare i propri talenti, le proprie conoscenze, la proprie qualità e la propria esperienza per avere entrate economiche per se stessi e per il progetto. I primi passi per la realizzazione di una forte autosufficienza alimentare ed energetica. Scoprire le grandi potenzialità energetiche e agricole dell’Italia. Non siamo un popolo di informatici ma di artisti, artigiani e contadini/agricoltori sopraffini. Come recuperare territori abbandonati o semi abbandonati: acquisto, affitto, comodato
d’uso, donazioni. Come affrontare i nodi economici e impostare un progetto per ottenere un supporto economico in varie modalità. Come produrre del risparmio partendo dalla collaborazione con gli altri. Come stabilire una relazione con il territorio. L’importanza del festeggiare. Alcuni esempi di successo
Ore 19.00 Fine del corso
IL CORSO È A CONTRIBUTO LIBERO E CONSAPEVOLE, ANCHE PER DARE LA POSSIBILITÀ A CHIUNQUE DI PARTECIPARE
Per partecipare è necessario iscriversi inviando una mail a info@paea.it
Non sono previsti pasti e alloggio.
Non sono ammessi cani nella struttura
Si raccomanda la puntualità
I posti sono limitati
Nelle vicinanze si consiglia la visita alla città di Massa Marittima considerata la Perla della Maremma
Oppure al lago dell’Accesa tra i più belli d’Italia
Relatore – Paolo Ermani
Formatore, agricoltore, scrittore, facilitatore, motivatore, conferenziere, consulente per progetti di pianificazione energetica, ambientale e lavorativa, presidente dell’associazione di promozione sociale non profit PAEA – Progetti Alternativi per l’Energia e l’Ambiente. E’ tra i fondatori del giornale web Il cambiamento e del progetto Ufficio di Scollocamento. Ha collaborato con la Fattoria dell’autosufficienza e collabora con il Parco Energia Rinnovabile e la rivista Vivi Consapevole. Da circa trentacinque anni si occupa professionalmente di ambiente, energia, bioedilizia, stili di vita, economie alternative e propone soluzioni a livello sociale, economico e lavorativo per la costruzione di società che tendano alla prosperità, al benessere, al miglioramento della qualità della vita e alla tutela ambientale. Ha scritto centinaia di articoli per il giornale web Il Cambiamento e i libri: Il nemico artificiale, Pensare come le montagne con Valerio Pignatta, Ufficio di scollocamento con Simone Perotti, Solo la crisi ci può salvare con Andrea Strozzi, L’Italia verso le emissioni zero, L’orto autoirrigante con Alessandro Ronca, e l’ultimo, Essere normalmente speciali