Quando i protagonisti di questi racconti, anni fa, lasciarono la pianura e fondarono il villaggio che chiamarono Limite, intrapresero un lungo cammino. Abbandonare le certezze e le abitudini di una vita agiata non è cosa facile. Il viaggio, prima ancora di farlo fuori, lo fecero dentro di loro. È così per qualunque cammino; è così anche per noi, oggi, che viviamo le nostre vite, per ora solamente immaginando un luogo ideale.
Anche noi siamo in cammino, dentro. E molti sono gli amici incontrati lungo il cammino, con cui amiamo condividere il nostro tempo. Perché camminare in compagnia è come fare due viaggi in uno.
Oggi dobbiamo congedarci da un compagno di viaggio con cui è stato bello camminare. E anche se il destino lo ha chiamato ad un viaggio diverso, oltre questo mondo, abbiamo la certezza che le nostre strade continueranno a correre parallele e che i suoi consigli, i suoi sorrisi, continueremo a riceverli, in un modo o nell’altro. È bello pensare che in questi racconti ci sia anche qualcosa di lui, che questa in fondo sia un po’ anche la sua storia. Perché le storie, come certe amicizie, non muoniono mai.
Ciao Vittorio, ci vedremo tutti – prima o poi – a Limite.