Succede anche nelle migliori famiglie. La prestigiosa rivista scientifica The Lancet è stata obbligata a ritirare la ricerca che metteva in dubbio la validità della idrossiclorochina per combattere il coronavirus.
Questa ricerca era servita per proibire utilizzo della idrossiclorochina in molti paesi del mondo, fra cui Francia e Italia. Ma c’è voluta soltanto una settimana per capire che questa ricerca era basata su dati fraudolenti. I dati infatti erano stati forniti da una ambigua società, chiamata Surgisphere, e guardavano 96.000 pazienti di coronavirus ricoverati in 670 ospedali nel mondo.
Di questi, 15.000 erano stati trattati con idrossiclorochina. Secondo la ricerca, non solo questo medicinale non aveva avuto effetti benefici, ma aumentava addirittura il rischio nei pazienti di aritmie cardiache e di morte.
I dubbi su questa ricerca erano iniziati fin da subito, ma quando alcuni medici hanno chiesto di verificare i dati originali forniti dalla Surgisphere il suo responsabile, Sapan Desai, si è rifiutato di fornirli, adducendo “questioni riguardanti la privacy dei pazienti”.
Di fronte a questo rifiuto tre dei medici firmatari della ricerca hanno ritirato la loro firma, e il Lancet ha dovuto ritirare la ricerca stessa.
A questo punto ci si aspetta soltanto che i divieti sull’uso della idrossiclorochina che erano stati implementati in Italia, Francia e altri paesi sulla base di questa ricerca, vengano immediatamente rimossi.
Massimo Mazzucco