Settanta associazioni toscane chiedono mozioni per mettere al bando i PFAS

Davvero molte sono le associazioni e i comitati della Toscana, comprese alcune organizzazioni nazionali, che hanno sottoscritto una lettera congiunta (suffragata da documentazione specifica) in cui si chiede ai Sindaci, ai Consigli comunali e ai Gruppi Consiliari dei comuni della Toscana, di affrontare il problema delle sostanze alchiliche per- e polifluorurate (PFAS).

I PFAS sono un ampio gruppo di oltre 10 mila molecole di sintesi, non presenti in natura e prodotte solo dalle attività umane economiche, utilizzate in numerosi processi industriali e per la realizzazione di diversi prodotti di uso comune. Sono definiti “inquinanti eterni” per la loro stabilità chimica impossibile da degradare, possono percorrere lunghe distanze nell’ambiente (es. attraverso l’aria, l’acqua, la polvere….), entrare nella catena alimentare e persistere anche nell’organismo umano senza subire alcuna degradazione.

Hanno effetti nocivi sul fegato, sulla tiroide, provocano obesità, infertilità e cancro, sono interferenti endocrini e possono essere trasmessi dalla madre al nascituro durante la gravidanza e con il latte materno durante l’allattamento, come accade anche per le diossine e furani, per cui le madri con un alto tasso di PFAS nel sangue sono costrette per il bene del bambino a rinunciare ad un atto così importante legato alla maternità.

In Italia manca una legge nazionale che limiti o meglio vieti la presenza di PFAS nelle acque potabili e solo dal gennaio 2026 entrerà in vigore la direttiva comunitaria 2184/2020 che limita a 100 ng/l (nanogrammi per litro), la somma di 24 molecole appartenenti all’ampio gruppo di queste sostanze, mentre in Danimarca la concentrazione di sicurezza è stata fissata a 2 ng/l, in Svezia e nella regione belga delle Fiandre il valore raccomandato è di 4 ng/l e negli Stati Uniti è stata fissata a 4 ng/l per PFOA e PFOS. 

Anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) che nel 2022 aveva proposto un limite di 100 ppt (Parti per trilione) per i PFAS, sta rivedendo le linee guida degli inquinanti nell’acqua potabile ed ha costituito un nuovo gruppo consultivo proprio sulla valutazione delle sostanze per-e polifluoroalchiliche. 

Inoltre, nel 2020 l’Agenzia Europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha stabilito una soglia massima di assunzione settimanale per la somma di quattro molecole (PFOA, PFOS, PFNA e PFHxS) pari a 4,4 nanogrammi per chilo di peso corporeo. Fa riflettere che, partendo da tale riferimento a un bambino dal peso di 10 kg basterebbe bere 4,5 litri di acqua contaminata con 10 nanogrammi di PFOA (PFOS, PFNA o PFHxS) a settimana per ingerire una quantità ritenuta dannosa per la salute.

Movimenti di forte pressione della cittadinanza sono nati nel corso di quest’ultimo decennio in Veneto, in Lombardia e in Piemonte. 

In Toscana, la preoccupazione per queste sostanze chimiche è nata dopo che Greenpeace Italia ha eseguito campionamenti indipendenti, che hanno interessato diversi corsi d’acqua, per provare a individuare l’impatto nei vari distretti industriali (tessile, conciario, cuoio, cartario e florovivaistico), come fonti di contaminazione da PFAS. Questa indagine seppur necessiti di ulteriori approfondimenti, conferma quanto già riscontrato da ARPAT e CNR-IRSA negli anni scorsi: l’inquinamento da PFAS è diffuso in numerose zone della Toscana.

In base ai dati raccolti da ARPAT in Toscana nel 2022, i PFAS erano presenti nel 76% delle acque superficiali, nel 36% delle acque sotterranee e nel 56% dei campioni di biota (animali) monitorati e in considerazione che Arpat monitora abitualmente solo le sei molecole incluse nei decreti già vigenti in Italia, ci sembra che il dato potrebbe essere preoccupante. La presenza di PFAS e le concentrazioni misurate sono state confrontate con gli Standard di Qualità Ambientale (SQA) e nelle acque superficiali vi è un superamento degli SQA compresi tra il 31 e l’87%.

«Inoltre, fino a pochi mesi fa si era ritenuto che i PFAS fossero presenti nell’acqua potabile solo in alcune zone del Paese, in particolare nel Veneto e in Provincia di Alessandria, soprattutto intorno al polo chimico di Spinetta Marengo. Stante la situazione, riteniamo che la conoscenza puntuale e dettagliata dello stato di contaminazione dell’acqua potabile – dichiarano i vari membri della rete – sia elemento imprescindibile al fine di sviluppare le necessarie azioni a tutela della salute pubblica. E’ per questo che è stata inviata via Pec una missiva ai Sindaci, ai Consigli Comunali e ai Gruppi Consiliari di tutti i Comuni della Toscana, in quanto su tale materia sono responsabili. Con l’auspicio che il Governo nazionale emani al più presto una legge che proibisca la produzione e il consumo dei PFAS (Vedi allegato ‘i sette capisaldi di una legge nazionale’), si sollecitano gli organismi comunali competenti ad approvare una mozione (Vedi allegato ‘mozione del consiglio…’) in cui si chiede una legge urgente per mettere al bando i PFAS o, come minimo, regolamentarne l’uso. Consapevoli che l’emanazione di una legge non è certo di competenza dei comuni, è tuttavia essenziale, in questa fase, una presa di posizione da parte delle amministrazioni e dei rappresentanti politici, anche in relazione al fatto che i sindaci hanno un ruolo non di secondo piano in materia di sanità pubblica».

La mozione è nata dalla collaborazione di movimenti spontanei di cittadini e associazioni, ed è già stata presentata e approvata in molti consigli comunali nel Veneto e nel Piemonte (zone particolarmente colpite dall’inquinamento da PFAS) e fatta propria dalle nostre associazioni.

Le associazioni chiedono inoltre ai Sindaci e alle Giunte comunali di impegnarsi a:

• richiedere al proprio gestore del servizio idrico e alla propria Azienda Usl di riferimento

– la quantificazione della somma di PFAS nell’acqua destinata al consumo umano nel proprio Comune, di cui all’allegato III, parte B, punto 3 della direttiva europea 2184/2020,

– l’analisi dell’acqua potabile, o dell’acqua in bottiglia, erogata nelle scuole pubbliche presenti nel Comune,

• rendere pubbliche integralmente le risultanze provenienti dal gestore del servizio idrico e dalla Azienda Usl di riferimento e, eventualmente da indagini effettuate in autonomia dal Comune stesso, circa la quantificazione della presenza delle singole sostanze PFAS, e di farne capillare pubblicità, attraverso tutti i canali istituzionali, al fine di aumentare la consapevolezza della popolazione circa la qualità dell’acqua consumata,

• richiedere alla Regione Toscana di varare un piano di monitoraggio capillare su tutto il territorio regionale al fine di accertare il reale stato di contaminazione delle acque destinate al consumo umano.

Queste le associazioni che hanno sottoscritto la richiesta:

Forum Toscano Movimenti per l’Acqua ODV
Associazione per i Diritti dei Cittadini (ADiC Toscana APS)
Associazione Atto Primo Salute Ambiente Cultura ODV
Forum Ambientalista Toscano ODV
Comitato Trasparenza per Empoli
ISDE Italia Associazione Medici per l’Ambiente
Zero Waste Italy
Medicina Democratica Nazionale
Magliette Bianche Italiane 
European Consumer Aps
Rete No Rigass No GNL Nazionale
GUFI – Gruppo Unitario Foreste Italiane ODV
Associazione Senza Confini
Associazione BioDistretto del Montalbano APS Ets
Associazione VAS Vita, Ambiente e Salute Onlus
Ass. Alleanza per i beni comuni ODV Pistoia
Associazione No Tunnel TAV Firenze ODV
Associazione Vivere in Valdisieve
Associazione I’Bercio Loro Ciuffenna
Associazione La Libellula – Gruppo per l’ambiente Valle del Serchio
Associazione IBS-Inter-rete Beni comuni e Sostenibilità
Associazione Don Lorenzo Milani Onlus Calenzano
Associazione Livorno Porto Pulito
Associazione per la Valdambra
Associazione per i Diritti dei Cittadini (ADiC sede di Montepulciano Siena)
Alterpiana Firenze Prato Pistoia
Assemblea Permanente No Keu
Apuane Libere ODV
Comitato Apuano salute ambiente della provincia di Massa Carrara
Comitato Acqua Pubblica Arezzo
Comitato Acqua Bene Comune Pistoia
Comitato Acqua Bene Comune Valdarno
Comitato Trasparenza per Rosignano
Comitato dei cittadini per la chiusura di ex Cava Fornace – Montignoso (MS)
Comitato Acqua alla gola Massa
Comitato Ambientale di Casale
Comitato Collesalviamo l’Ambiente
Comitato per un altro raddoppio
Comitato “Le Vittime di Podere Rota”
Comitato Alberi Viale IV Novembre Empoli
Comitato dalla parte del Cittadino Forte dei Marmi
Comitato Valdisieve
Comitato per la Tutela del Crinale Mugellano – Crinali liberi
Comitato No Cubone Livorno
Comitato Difensori della Toscana Casole d’Elsa
Legambiente Circolo Pistoia
Medicina Democratica Firenze
Centro Culturale La Pietra Vivente Massa
Centro d’Iniziativa Enrico Berlinguer AR
Circolo Laudato Si’ Pontedera Valdera
Circolo Laudato Si’ San Giovanni Valdarno
Crisoperla biologica e solidale – Associazione APS
Coordinamento provinciale rifiuti zero Livorno
Coordinamento per la difesa del Parco Pertini e dell’Ospedale Storico Livorno
Extinction Rebellion Prato
InMezzoallAutostrada
La Piana contro le nocività-Presidio Noinc Noaereo
Magliette Bianche di Massa e Carrara
Mamme di “News s Tutto Gas”
Marcignana non si piega
Obiettivo Periferia Pistoia
Orto per Orto APS Associazione di Promozione Sociale
Orto Collettivo di Calenzano APS
Prato Social Forum
Pro Bisenzio
Rete Toscana in Movimento
Terra Libera Tutti Reggello
Unione Inquilini Pisa Sezione Valdarno Inferiore
Unione Speleologica di Calenzano OdV (USC)
Valdisieve in Transizione
Valdelsa Attiva

Fonte: ISDE

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