“Si può fare”, la sfida di Matteo, affetto da sclerosi multipla, in un film di UAM.TV: il cammino di San Michele

L’impresa di Matteo Gamerro, 42 anni affetto da sclerosi multipla, sarà raccontata da UAM.TV, per la regia di Thomas Torelli. Verrà infatti realizzato un docu-film sul percorso del cammino di San Michele che Matteo farà accompagnato da sostenitori e amici. Impresa che arriva peraltro dopo già numerosi Cammini. Il 2 giugno è prevista la partenza e Torelli lo seguirà per le riprese.

Matteo, innanzi tutto raccontaci come è cresciuta in te questa passione  per i cammini, questo desiderio di attraversare i territori a piedi e all’aria aperta.

«Abbiamo cominciato con i cammini nell’estate 2015 quando siamo stati sul cammino di Santiago, io e alcuni amici che hanno deciso di portarmici. Già, infatti se non ci fossero gli amici io non andrei da nessuna parte… Perché i cammini hanno attirato la mia attenzione?! Sono sempre stato uno sportivo, uno di quelli a cui piaceva sudare e quando succedeva mi faceva sentire vivo. Quindi inizialmente sono stati una sfida, e poi mi danno la possibilità di stare all’aria aperta, mi danno la possibilità di viaggiare e visitare il mondo, di sperimentare nuove realtà. Sono un curioso per natura; e poi adoro stare con la gente  questi cammini mi danno questa possibilità».

E l’idea di affrontare il cammino di San  Michele in particolare?

«Volevo e voglio semplicemente dire al mondo che anche quando ci sono delle difficoltà si possono ancora fare molte cose e mi serviva un’avventura abbastanza impegnativa per dimostrare nei fatti che si può fare, anche un cammino per uno che non cammina già da qualche anno… Voglio dimostrare non solo a parole, ma anche nei fatti che si può fare». 

Cosa significa per te portare a termine queste belle imprese con il  sostegno delle persone che ti stanno vicino?

«È un’esperienza divertente, una cosa piacevole, che mi da l’occasione di stare in mezzo alla gente. L’unica cosa che mi manca è condividere queste bellissime avventure con una donna».

Quale comunione e quali emozioni vivete tu e gli amici che ti  accompagnano in queste sfide?

«La mia fatica è uguale alla loro, ecco cos’è il bello, ecco cosa mi piace».

Ti emoziona particolarmente sapere che in questa occasione sulla tua  impresa verrà realizzato un film?

«È avvenuto al contrario: prima è nata l’idea del film per dire a tutti che si può fare. A quel punto mi serviva un’avventura e così ho scelto il cammino di San Michele, che un è cammino neonato e io sarò il pellegrino numero uno, quindi ci sfruttiamo a vicenda… È una bella condivisione. Noi aiutiamo loro e viceversa. È una bellissima collaborazione! Tutto questo movimento che abbiamo messo in piedi è una bellissima avventura che mi dà l’occasione di ricominciare dopo questo periodo di allontanamento sociale».

Come hai conosciuto Thomas Torelli e come è nata l’idea di riprendere  il cammino e farne un film?

«Mi ha messo in contatto con lui un’amicizia in comune. Poi ho scritto a una sua assistente e il mio progetto ha attirato la sua attenzione. Quando l’ho conosciuto ho scoperto con piacere che è una bella persona!».

Un messaggio che vorresti mandare a chi convive con una disabilità?

«Il messaggio è racchiuso nel titolo dell’impresa “si può fare…”! Anche per i disabili la cui vita, malgrado tutto, non è finita!».

Matteo aggiornerà tutti sulla sua impresa dalla sua pagina https://www.facebook.com/filmsipuofare con le tappe del percorso e l’avanzamento giornaliero.

L’iniziativa ha il patrocinio del Lions Club di Caluso e di Sandro Vannucci presidente del comitato promotore “San Michele un cammino di cammini”.

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