Appariva inverosimile che gli stati dell’Asia Centrale, racchiusi ad est dalla Cina e a sud-ovest dall’Iran, due dei paesi più fortemente colpiti da questa pandemia, potessero essere immuni dal Covid-19, che si è oramai esteso a quasi tutti i paesi del mondo.
Nonostante in un primo momento avessero cercato di minimizzare o addirittura negare il diffondersi del virus, attualmente i governi di Kazakistan, Uzbekistan e Kyrgyzstan hanno reso pubblico il numero di casi di coronavirus accertati e hanno adottato varie misure restrittive, mentre in Tajikistan e in Turkmenistan, secondo le fonti governative, non si è registrato nessun caso. Per quasi tutti comunque la prima mossa è stata la stessa: dichiarare lo stato di emergenza.
KAZAKISTAN. Primo paese della regione ad ammettere ufficialmente le infezioni da Covid-19, il Kazakistan registra ad oggi poco più di 800 casi, con 9 morti. Le misure adottate dal presidente Tokayev, scontato vincitore delle prime elezioni indette in 30 anni e in carica da soli 10 mesi, in linea con quanto deciso dagli altri stati, sono quelle della dichiarazione dello stato di emergenza, la chiusura dei confini nazionali e la possibilità di muoversi soltanto per rifornirsi di cibo o medicine. Gli spostamenti per le attività lavorative, così come le uscite a piedi dei cittadini, saranno controllati tramite migliaia di telecamere disseminate nelle grandi città e con sistemi di riconoscimento biometrico già in uso da prima dell’emergenza.Per incrementare i controlli, e combattere al contempo la disoccupazione, il presidente ha firmato un decreto che ordina l’arruolamento temporaneo, senza però specificare numeri e durata, dei maschi fino ai 60 anni di età.
KYRGYZSTAN. La Svizzera dell’Asia Centrale, così definita per le sue alte montagne e una situazione relativamente stabile e democratica, ha posto in detenzione dal 25 marzo ad oggi, nella sola capitale Bishkek, 1450 persone per aver violato il coprifuoco, in vigore dalle 20 alle 7. Con 298 positivi e 5 decessi, la più piccola nazione centroasiatica ha come i vicini indetto lo stato di emergenza e chiuso le frontiere.I casi registrati si concentrano soprattutto nelle province del sud, in particolare Jalal-Abad e Osh, nella fertile valle del Fergana che approvvigiona la maggior parte dei prodotti alimentari in una nazione montuosa dove solo il 7% dei terreni sono coltivabili: quasi la metà del grano che soddisfa il fabbisogno domestico è importato dal Kazakistan, che però ha imposto dure restrizioni all’export di materie prime essenziali.
UZBEKISTAN. 10 anni di carcere è la pena che può essere inflitta a chi viola la quarantena; fino a 3 anni per chi pubblica “fake news” nei media, mentre per chi diffonde false informazioni sul virus sono previsti 2 anni di lavori forzati. Uscire, per le attività permesse, senza mascherina comporta una multa di 1.1 milioni di som, circa 105 euro, ovvero la metà di uno stipendio medio.Con 624 casi confermati e 3 decessi, numero relativamente basso in un paese con 32 milioni di abitanti, il governo ha subito dichiarato lo stato stato di emergenza, chiuso i confini, le scuole e varie attività, sospeso i trasporti pubblici. In un paese non certo famoso per la trasparenza degli organi statali, è stata appresa con relativo ottimismo la notizia di un canale Telegram, gestito dal governo, dedicato interamente all’aggiornamento sul coronavirus, che ha già più di un milione di iscritti, e la promessa di garantire un libero accesso ad internet per tutti, cosa non così scontata in questo paese.L’Uzbekistan ha iniziato ad introdurre delle piccole ma significative aperture a livello politico e sociale nel 2016 dopo l’elezione di Shavkat Mirziyoyev, in seguito alla fine della lunga presidenza di Islam Karimov, salito al potere nel 1989 nell’allora Repubblica Socialista Sovietica Uzbeca e sempre rieletto con percentuali bulgare fino alla sua morte.
TAJIKISTAN. Qui ufficialmente non è stato registrato nessun caso di contagio; le scuole sono state normalmente riaperte il 1° aprile dopo la consueta chiusura primaverile per festa del Nowruz e le moschee non hanno mai chiuso.Pur non esistendo formalmente, il coronavirus potrebbe avere un forte impatto nell’economia tajika, dove le rimesse dei lavoratori migranti contribuiscono per oltre il 30% al prodotto interno lordo, rimesse che potrebbero diminuire sia per la stretta ai movimenti dei lavoratori stagionali, sia per il blocco delle attività lavorative in caso di sviluppi negativi della pandemia nei paesi di destinazione dei lavoratori, principalmente Russia e Kazakistan.TURKMENISTAN. Conosciuta tuttalpiù per le eccentriche stravaganze del suo primo presidente e padre della patria, Saparmurat Niyazov, la nazione è rispuntata nelle cronache europee per la notizia, poi rettificata dalla stessa agenzia di stampa che l’aveva divulgata, del divieto imposto all’uso della parola “coronavirus”. In realtà se ne parla, ma più che altro per negarne la presenza e comunque come un problema esterno, in particolare riferito al rimpatrio di cittadini turkmeni bloccati in paesi con casi di positività al virus. Nei primi giorni di diffusione del Covid-19 nell’area, è stato dato l’ordine di bruciare negli edifici governativi una pianta chiamata yuzarlik, che il Presidente crede abbia proprietà protettive. E questo sembra bastare; se la situazione dovesse peggiorare probabilmente non sarà necessario dichiarare lo stato di emergenza: il Turkmenistan è già uno degli stati più repressivi al mondo.
Sembra comunque improbabile che in un territorio popolato da circa 72 milioni di abitanti, le morti possano essere effettivamente solo 17; anche se quello che più preoccupa, ma non stupisce, è la facilità del ricorso allo stato di emergenza anche di fronte all’esiguità dei numeri ufficiali.
** Pic. Credit: Ilaria Faccin
- https://eurasianet.org/kazakhstan-embraces-facial-recognition-civil-society-recoils
- https://eurasianet.org/kazakhstan-resorts-to-snap-military-draft-as-coronavirus-spreads
- https://www.theguardian.com/world/2017/oct/12/kyrgyzstan-set-for-freest-and-fairest-election-in-central-asian-history
- https://akipress.com/news:639030:1,450_people_detained_in_Bishkek_for_violating_curfew_since_March_25/
- https://www.reuters.com/article/us-health-coronavirus-kyrgyzstan-border/kyrgyzstan-closes-borders-over-coronavirus-idUSKBN2140KF
- http://www.fao.org/giews/countrybrief/country.jsp?code=KGZ
- http://www.xinhuanet.com/english/2020-03/25/c_138913230.htm
- https://www.aljazeera.com/news/2020/04/uzbekistan-coronavirus-curtail-civil-liberties-200403074921162.html
- https://thediplomat.com/2020/03/how-is-central-asia-handling-covid-19/
- https://www.nytimes.com/2017/10/25/world/asia/uzbekistan-politics.html
- http://documents.worldbank.org/curated/en/805161524552566695/pdf/125632-WP-PUBLIC-MigrationandDevelopmentBrief.pdf
- https://www.theguardian.com/world/2006/dec/21/1
- https://rsf.org/en/news/coronavirus-limits-turkmenistan
- https://eurasianet.org/turkmenistan-unjust-deserts