Fra Putin e Zelensky, l’uomo più pericoloso di tutti è Macròn.
Il piccolo napoleone fallito ha una gran voglia di fare la guerra a tutti i costi. Ieri ha dichiarato che “se la Russia sfonderà il fronte ucraino, siamo pronti a madare soldati”.
Mancano naturalmente i dettagli: “siamo” chi, esattamente? E “mandarli” dove, esattamente? Questo non è dato sapere.
Ovviamente, è chiaro che Macròn non parli a nome di tutta l’Europa, però è preoccupante che ogni quindici giorni torni alla carica con le sue dichiarazioni da conquistador incallito. Evidentemente è stato scelto come portavoce per l’ala guerrafondaia delle elites globali, che vedrebbero con piacere – visto che vendono armi – un allargamento del conflitto.
Fortunatamente, sul fronte opposto si sta facendo strada l’ipotesi più ragionevole, ovvero quella di scendere finalmente a patti con Vladimir Putin.
Come segnala la Reuters, ieri il general maggiore Vadym Skibitsky, vice-direttore dell’intelligence militare ucraina, ha dichiarato: “Non vedo un modo per l’Ucraina di vincere la guerra sul solo campo di battaglia. Anche se riuscissimo a respingere i russi entro i loro confini – cosa di per sè sempre più remota – non sarebbe comunque la fine della guerra. Guerre come questa possono solo concludersi con un trattato”.
Gli ha fatto eco il primo ministro ucraino Kuleba, che ha detto: “Bisogna prima unire i paesi che condividono gli stessi principi sui cui costruire le prossime azioni. Dopodichè, potremo iniziare ad avere delle conversazioni con la Russia. Non è possibile mettere fine ad una guerra senza il consenso di ambedue le parti”.
Resta solo uno zuccone da convincere (oppure da togliere di mezzo, se non volesse cambiare idea). Indovinate come si chiama?
Massimo Mazzucco