Un ricordo di Mario Galzigna (1944-2020), storico, filosofo, militante del pensiero e delle prassi

di Wu Ming 1

Con dolore e grande senso di colpa per non averlo cercato o sentito negli ultimi anni accolgo la notizia della morte di Mario Galzigna. Va così, ci sovraccarichiamo di impegni e finiamo per allentare importanti relazioni, e anche quando ci si vede avviene troppo in fretta, finisce troppo presto. L’ultima volta che l’ho visto, a Padova nel 2015, ero affaticatissimo, talmente stanco alla fine di una presentazione che non ho riconosciuto Alisa Del Re! Colgo l’occasione per scusarmene con lei, seppure tardivamente.

«Bisogna che prima o poi chiami Mario»,  «Chissà Mario…» E adesso mi tengo il magone. Ben mi sta.

Mario è stato tantissime cose: storico della scienza ed epistemologo clinico; filosofo e scrittore; militante di Potere Operaio in Veneto; uno dei massimi esperti di Michel Foucault in Italia, curatore delle edizioni italiane di alcuni dei più importanti corsi di Foucault al Collège de France – tra i quali l’ultimo, Il coraggio della verità – e della prima edizione integrale di Storia della follia nell’età classica; sopraffino docente; affabulatore; persino cantante lirico! Baritono. Non aveva seguito quella carriera professionalmente, ma aveva studiato canto e aveva una voce bellissima. Una volta, quand’era ragazzo, si complimentò con lui Mario Del Monaco in persona.

Una sera bolognese di nove anni fa quasi esatti (28 ottobre 2011), in una sala dello spazio occupato Bartleby (che fu sgomberato poco più di un anno dopo), Mario fu protagonista di una performance eccezionale, una presentazione/standup della nuova edizione di Storia della follia nell’età classica (Rizzoli 2011, con la sua introduzione e il recupero di due capitoli stranamente “saltati” in tutte le edizioni precedenti).

Mario Galzigna

Mario Galzigna

Dopo una mia prolusione, Mario tenne agganciata per più di due l’ore l’attenzione di una sala strapiena di giovani, volando alto ma anche facendo battute, concatenando aneddoti sapidi e preziosi, interpretando tutti i suoi ruoli in una sorta di Mistero buffo del pensiero critico. Il titolo dell’incontro era: Cosa fa un filosofo nella casa dei pazzi?

Una serata che non dimenticherò mai. Caricammo l’audio su Giap la settimana dopo. È un ascolto travolgente (e oggi struggente), anche se mancano il corpo di Mario, il suo sorriso, quel suo ciuffo di tinta corvina, quel suo sembrare un vissuto giovane esistenzialista di una Rive Gauche patavina/veneziana. Del resto, il territorio in cui viveva è due volte «rive gauche»: il Veneto è sulla sinistra Po, le province di Padova e Venezia sono sulla sinistra Adige.

Ripropongo qui la registrazione della serata, divisa in quattro parti (cinque, con l’ascolto iniziale di Séquence di Jean Barraqué). I temi affrontati, in questo periodo, non potrebbero essere più attuali. Risuonano fortissimi.

Un abbraccio forte a Maddalena, sperando di rivederla presto.

Dioniso, Alte Museum, Berlino

Dioniso, Alte Museum, Berlino

WU MING 1 – INTRODUZIONE: NIETZSCHE E FOUCAULT NEL LABIRINTO. DAI “BIGLIETTI DELLA FOLLIA” ALL’HISTOIRE DE LA FOLIE
WU MING 1 – INTRODUZIONE: NIETZSCHE E FOUCAULT NEL LABIRINTO. DAI “BIGLIETTI DELLA FOLLIA” ALL’HISTOIRE DE LA FOLIE– 22:57

Séquence
di Jean Barraqué – Friedrich Nietzsche, i Ditirambi di Dioniso – Nietzsche a Torino – I “Biglietti della follia”: A Umberto I, Cosima Wagner e August Strindberg (che risponde) – Il “Lamento di Arianna” – Il labirinto – Cos’è Nietzsche per Foucault – Dal rapporto con Barraqué alla permanenza in Svezia – Il bìos di Foucault e le “esperienze-limite” – La “grande ricerca nietzscheana”: l’Oriente, il sogno, i tabù sessuali, la follia – Nessuna “cesura” tra i due Foucault – Breve sinossi di Storia della follia nell’età classica – La parola a Galzigna.

MARIO GALZIGNA – LETTERATURA E FOLLIA NELLA “SCATOLA DEGLI ARNESI” DI MICHEL FOUCAULT
MARIO GALZIGNA – LETTERATURA E FOLLIA NELLA “SCATOLA DEGLI ARNESI” DI MICHEL FOUCAULT – 54:25
Autoritratto di Artaud

Autoritratto di Artaud

Il mio incontro con Foucault in Rue Richelieu – Contro la postura del discepolo e l’effetto-scuola – Foucault usato dagli infermieri: dare il primato alle pratiche – La “boite à utiles” – Omosessualità, cosa ci vuoi fare? – Né storico né filosofo – Le voci della follia quando parla direttamente – Foucault e Lacan: il culo e la navigazione a vapore – Fontolatria, malattia senile della storiografia – Le due confische della follia: confisca concettuale e confisca istituzionale – Il lungo silenzio classico – Il nipote di Rameau – La follia si riafferma nella letteratura – La schizofrenia di Artaud e la “rottura del significante” – Finnegan’s Wake – La rottura del campo tonale in musica, l’astrattismo in pittura – Lacan non capì un cazzo di Artaud – Le “coscienze in extremis” (Susan Sontag) – I tagli alla prima edizione italiana di Storia della follia nell’età classica – L’anti-prefazione del 1972 – Il coraggio della verità e la “vita filosofica” – I cinici e lo “scandalo vivente della verità” – Come Foucault evitò l’effetto-scuola – Le discipline sono una variabile dipendente del problema – Il “lirismo argomentativo”, Yves Bonnefoy e i “professorini” – “Chiamerò deserto…” – La letteratura e l’indicibile.

DOMANDE E INTERVENTI + GALZIGNA: “COSA FA UN FILOSOFO NELLA CASA DEI PAZZI?
DOMANDE E INTERVENTI + GALZIGNA: “COSA FA UN FILOSOFO NELLA CASA DEI PAZZI?- 37:53

Clozapina, compresse da 100 mg.

Clozapina, compresse da 100 mg.

Loris – Breve domanda di Wu Ming 2 – Pino De March – Galzigna: la resistenza in manicomio – Atemporalità dell’inconscio e cronometria della seduta analitica – La camicia di forza chimica: il neurolettico come “assolutore simbolico della relazione” – Dall’esperienza negli SPDC: “pillole e pedate in culo” la mattina, inchieste sulla famiglia il pomeriggio – Tragedia della frammentazione psichica – La nosografia insegue i comportamenti, ma questi le sfuggono – La dipendenza da Internet – Mi hanno cacciato da una chat sadomaso – Dialoghi della “Sala cancro”: i quadri a olio di Marco – Foucault e Basaglia – Non basta distruggere l’apparato di potere.

DOMANDE E INTERVENTI + ELEMENTI DI STORIA DELLA MALINCONIA + IL DISPOSITIVO
DOMANDE E INTERVENTI + ELEMENTI DI STORIA DELLA MALINCONIA + IL DISPOSITIVO – 49:01
Deleuze e Foucault (al centro, sullo sfondo, Sartre)

Deleuze e Foucault (al centro, sullo sfondo, Sartre)

Stefano: confisca della follia e rivoluzioni borghesi – Galzigna: invarianza transtorica e trasformazione – Come cambia la malinconia nella storia – Bellerofonte, The Anatomy of Melancholy, quando finisce un amore – Domanda di Wu Ming 1: società disciplinare e società di controllo – Scrittura del folle e controllo – Domanda sui rapporti Deleuze-Foucault – Wu Ming 1: Nietzsche e la gioia dell’incontro Deleuze-Foucault – La pantofola sul davanzale – Deleuze e Bob Dylan – Galzigna: il concetto di dispositivo – Il rischio dell’approccio di Agamben: la genealogia diventa genesi – Il dispositivo non è la Struttura: soggetto costituito e soggetto costituente – L’invenzione di stili di libertà – A sorpresa, Sartre – Alessio: sulle scritture dei folli (o meglio, le scritture dai manicomi giudiziari) – Le categorie di Lombroso in letteratura – “Il Policlinico della delinquenza” – Usare Foucault per capire la soggettività migrante – Galzigna: dispositivi specifici che tendono a universalizzarsi: imperialismo della diagnosi (un aneddoto dai Balcani) – Conclusioni e saluti.

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