Dopo le vergognose dichiarazioni del Sindaco di Venezia, il Collettivo Li.s.c. ha manifestato sotto la sede del Comune piantando una tenda e denunciando la crisi abitativa che da anni la città sta attraversando da molti anni. Questa iniziativa segue la scia di un anno di mobilitazioni per il diritto allo studio e alla casa che il collettivo ha portato avanti, dell’occupazione del Rettorato a ottobre alla conferenza stampa della scorsa settimana davanti al Camplus di Santa Marta. Pubblichiamo il comunicato stampa dell’iniziativa di oggi.
A seguito delle dichiarazioni del sindaco Brugnaro ci è sembrato doveroso presentarci oggi in Comune per mandare un messaggio chiaro a questa amministrazione, che sembra essere sempre più sorda e cieca di fronte alla grave crisi abitativa che da anni studenti e residenti vivono per colpa di politiche scellerate volte unicamente alla svendita della città in favore della monocoltura turistica.
La questione dell’abitare, del potersi costruire un’autonomia, del poter studiare e formarsi Venezia è sempre più un privilegio che un diritto. Lo abbiamo detto ad ottobre, quando abbiamo occupato il rettorato di Ca’Foscari a partire dalla mancanza di case e di spazi.
Lo abbiamo detto sabato scorso, durante la conferenza stampa a Santa Marta presso Camplus: le soluzioni proposte dall’università come le residenze private non sono accessibili ai più, visti i costi delle stanze dai 700 ai 900 euro. Lo diciamo oggi, in Comune, a quest’amministrazione, che non può più ignorare il problema o, peggio ancora, pensare di poterlo risolvere trasformando Venezia in una città campus modello Boston, evidentemente per pochi privilegiati.
Alle dichiarazioni di Brugnaro rispondiamo che già lavoriamo in nero e sottopagate per la giostra del turismo di massa sempre più senza freni e senza regole. Adesso vogliamo che quest’amministrazione si metta a lavorare sodo per trovare delle soluzioni reali. Soluzioni che non possono essere le regolamentazioni delle affittanze turistiche ma devono essere delle serie politiche di residenzialità per la comunità cittadina, dagli studenti ai lavoratori fuorisede ai residenti.
Al sindaco che piange lacrime di coccodrillo per la bocciatura del bosco dello sport, rispondiamo che i soldi del pnrr dovrebbero essere investiti nella ricostruzione di un tessuto sociale: vogliamo che vengano messi a disposizione fondi per aiutare i cittadini a sostenere il costo degli affitti, vogliamo che i privati vengano incentivati economicamente ad affittare agli studenti e ai residenti per uscire dal loop del turismo dj massa devastatore è predatorio, dannoso per il territorio tanto quanto per la città.
Non vogliamo una città bnb, non vogliamo una città campus, vogliamo un diritto all’abitare degno di essere chiamato tale.