È il grigiore la prima cosa che colpisce di Les Promesses, di Thomas Kruithof che apre la sezione Orizzonti al Lido 2021. Il grigiore di quella città di provincia dove Clémence, interpretata da Isabelle Huppert, è sindaca. Il grigiore della povertà, della disoccupazione. Il grigiore delle palazzine popolari, anzi di un complesso di palazzi popolari, “Les Bernàrdines” che l’audace sindaca vorrebbe riqualificare.
È un film sulle promesse mancate della politica, o meglio di chi fa politica che sia in una non precisata cittadina fuori Parigi o nella capitale stessa.
«Che si concretizzino in un posto di lavoro, un sussidio, un’alleanza, le promesse sono ciò che i protagonisti si scambiano in tutto il film», è il commento del regista.
Clémence è stata eletta dalla sua gente, è vicina ai quartieri popolari e dai primi minuti della pellicola fa intendere che di promesse ne ha mantenute parecchie. Si è sempre messa in gioco, facendo del diritto alla casa una battaglia quotidiana.
Al secondo (e ultimo per sua scelta) mandato della sua carriera politica le viene offerta la prospettiva di diventare ministra.
È lì, che la sua ambizione prende il sopravvento, è lì che nasce la sensazione di non aver fatto ancora abbastanza, è lì che emerge il non avere più – di lì a qualche mese – un posto preciso nel mondo che la fa cadere nel vortice dell’inganno.
Ed è un bivio quello a cui si trova davanti Clèmence: impegnarsi ancora per i propri cittadini o scendere a patti anniettando così la propria integrità?
È il quesito che si pone la protagonista, come lo fa anche il suo braccio destro Yazid, interpretato da Reda Kateb, che – però – non perde di vista che la politica locale può anche essere un luogo di conoscenze dirette, di preoccupazioni reali, oltre che di scambi di favori.
I tempi del film sono scanditi dalla politica, tra conflitti e negoziazione, tra lentezza e azione pura, tra rotture e costanti mediazioni.
Les Promesses parla di convenienze, di accordi da cui sostanzialmente si delineano le sorti della politica della piccola cittadina, però al contempo ci schiaffa in faccia come la vita di migliaia di persone dipenda sempre più da chi detiene il potere nelle proprie mani, da chi sempre più è mosso da brame personali, avidità ed espedienti.